Giusto clima di austerity in tempo di crisi, ma per il calciomercato del Milan è giunta l’ora della discesa in campo del presidente Berlusconi. L’uomo in più da vent’anni a questa parte dei rossoneri è proprio Silvio e quest’anno la sua “assenza” dai riflettori si è sentita eccome, anche se senza grandi clamori ha permesso di invertire una tendenza che aveva minato seriamente i bilanci rossoneri contribuendo in modo determinate a ripianare i bilanci di via Turati.



Ora però serve la scossa che tutti si attendono e il tempo delle scelte. Ronaldinho può dare le garanzie di cui il Milan ha bisogno per arrivare agli obiettivi che si prefigge? E a quali condizioni, con un contratto presto in scadenza? Troppe incognite che Berlusconi potrebbe sciogliere tirando fuori l’asso vincente dalla manica (e tanti soldi dal portafoglio): Zlatan Ibrahimovic.



 

Guardiola può liberarsene, e resterebbe sulla piazza uno dei più forti giocatori d’Europa, che ha fallito l’obbiettivo di imporsi ed essere determinante a Barcellona, ma che ha già dimostrato a Milano di sapere mettere il pallone in rete e prendere per mano la squadra.

 

Più il tempo passa e più l’affare Ronaldinho si complica, con sirene americane e brasiliane tutte per lui e che vorrebbero lasciare il Milan senza campioni e senza soldi. La speranza dei tifosi è invece un’altra: che scenda in campo il suo uomo migliore, il Presidente.