E’ arrivato alla fine il momento di Mario Balotelli, tanto atteso dai tifosi del City (e da Roberto Mancini), e forse atteso con qualche rimpianto anche dai tifosi dell’Inter. La conferenza stampa di presentazione di Mario Balotelli si svolgerà tra pochi minuti (alle 14 ora italiana) e in quella sede SuperMario – stuzzicato in questi giorni nientemeno che dalla Cnn che lo ha definito “ingrato” nei confronti dei neroazzurri – potrà finalmente aprire un capitolo nuovo, lontano da Mourinho da tifosi che non lo capiscono e dal complesso dell’essere una Baby-promessa che in Italia non può esplodere.



Una bella sfida, un’arma potenzialmente a doppio taglio, certo, ma sicuramente una prova di carattere per il giovane cavallo di razza della scuderia di Mino Raiola.

Gli interisti già si fregano le mani, ufficialmente indifferenti, ma sotto-sotto desiderosi di vedere Mario fare la “fine” di Ibrahimovic dopo le mani mangiate fino ai gomiti per le cessioni di Seedorf e Pirlo, per dirne due, anche se oramai ampiamente metabolizzate a suon di vittorie.



E comunque, a sostegno psicologico contro un possibile autogol, c’è il feticcio della clausola sulla vendita di Mario, ammantata nel mistero e forse anche un po’ ingigantita, che permetterebbe all’Inter il riacquisto in caso di vendita del bomber italiano da parte del City. Come dire “se esplode, comunque è quasi-un-po’-ancora-nostro”. Ma le partite del calciomercato si giocano su scelte forti e pericolose, su scommesse vinte (negli ultimi anni la quasi totalità) e perse.

Ma il bello di avere alle spalle una società forte e vincente è anche questo: prendersi dei rischi, giocarsi la partita, magari sbagliare, ma puntare sempre e comunque alla vittoria. Con una trentina di milioni in più in cassa che magari propizieranno l’arrivo di un altro big, chiudendo la porta ai dubbi e ai rimpianti.



 

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