Antonio Cassano parla della sua carriera inaugurando Premium Football Club su Mediaset Premium. “La gente da quando gioco a calcio mi è sempre stata vicino. Chi mi è stato contro è stato qualche allenatore, qualche giornalista, qualche opinionista, che magari adesso sale sul carro dei vincitori, ma di questi a me non frega niente. Quello che c’è di nuovo è che sono cambiato in tre anni e non negli ultimi due mesi. Il mio rammarico più grande è che nel calcio ho dato il 50-60% e per questo ho perso sei sette anni della mia vita. Certamente potevo fare molto di più, ma come si dice a Bari meglio ferito che morto”.



Ora Fantantonio vive un momento d’oro e il feeling con il ct azzurro, Cesare Prandelli, è grandissimo. “Prandelli è una persona per bene. Due secondi dopo che ci siamo incontrati a Coverciano mi ha detto dove aveva intenzione di farmi giocare. Mi ha trattato da uomo. È una persona che ti dà importanza”. Il momento della svolta, come lo stesso Cassano ha più volte dichiarato, è stato l’incontro con Carolina: “Mia moglie mi ha cambiato la vita perché mi ha detto: se non torni a fare la persona seria non esco più con te”. E poi su Capello “Io l’ho sempre detto: se mi chiedete quale periodo della mia vita vorrei cancellare è quello del periodo di Capello, perché il mister ha fatto davvero tanto, ma tanto per me, ed io invece non ho fatto niente per lui. A momenti si toglieva il cuore per me nonostante i danni ed i disastri che ho fatto con lui”.



Un altro maestro importantissimo è stato Del Neri. "Ad un certo punto della scorsa stagione alla Samp il mio rapporto con Delneri si era un pochino incrinato per colpa mia, perché volevo giocare largo a sinistra e lui, invece, mi diceva: "se riesci a giocare vicino alla prima punta diventi devastante". Nelle ultime giornate ho fatto come voleva lui e sapete come è andata, è stato un finale di stagione entusiasmante". Infine sul presidente della Sampdoria Garrone. "Il mio rapporto con il presidente Garrone va al di là di quello tra presidente e calciatore. Lui viene a casa a mangiare. Cucina mia moglie perché io non so farlo. Gli cuciniamo le orecchiette e lui ne mangia anche tanto. Lui mi parla di tante cose, anche di arte, e io lo ascolto. Io l’ho detto e lo ripeto sto bene alla Sampdoria e voglio rimanere. Per il resto spetta al presidente".

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