Beppe Signori, tre volte capocannoniere della serie A, è stato uno dei più grandi attaccanti del calcio italiano. Nel Foggia di Zeman ha costituito un trio d’attacco formidabile con Baiano e Rambaudi. Poi ha fatto grandi cose anche alla Lazio e al Bologna, squadre in cui è diventato un idolo per i tifosi. A lui abbiamo chiesto un giudizio sugli attacchi della Serie A. Eccolo in questa intervista in esclusiva per il sussidiario.net.
Signori, è un momento difficile per gli attaccanti italiani…
Forse c’è qualcuno che sta facendo fatica ad esplodere, adesso è un po’ più difficile emergere, ma non sarei pessimista, ci sono sempre attaccanti validi.
Il Milan punta molto su Ibrahimovic…
Il Milan ha sicuramente l’attacco più forte del campionato. Ibrahimovic poi è uno che fa reparto da solo. Il tridente Ibra – Ronaldinho, Pato è veramente eccezionale.
L’Inter come la vede?
Ha l’attaccante più forte del mondo: Diego Milito, che ha dimostrato la scorsa stagione di essere formidabile. Poi conosciamo tutti le qualità di Eto’o. E anche Pandev è un ottimo giocatore.
E la Roma?
Ha anche lei molta qualità, con Totti, Vucinic e Borriello. Poi se Adriano tornerà quello di un tempo il reparto offensivo giallorosso sarà veramente completo, potrà fare grandi cose.
Forse è la Juventus quella più debole in questa parte del campo…
La Juve ha comunque due attaccanti della Nazionale, come Quagliarella ed Amauri, senza dimenticare Del Piero che è un grande fuoriclasse. Bisogna lasciare tempo a questi attaccanti di trovare l’intesa giusta.
E le punte della Nazionale?
Il livello è buono. Mi sembra che nelle ultime due partite di qualificazione abbiano fatto cose egregie. Senza dimenticare che abbiamo in Mario Balotelli un vero campione che potrà dimostrare col tempo tutto il suo talento.
Un giudizio su Prandelli?
Lasciamolo lavorare. Ci vuole tempo per ricostruire la Nazionale dopo il fallimento mondiale e penso che lui sia l’allenatore giusto per realizzare questo progetto.
C’è stato il ritorno di Zeman sulla panchina del Foggia. Proprio la squadra dove lei era esploso all’inizio della sua carriera…
Zeman è un grande. Per me è stato un maestro. Mi ha insegnato il calcio, la sua concezione di questo sport che è fantasitica, affascinante: lo spettacolo prima di tutto. Certo per ripetere le imprese del Foggia ci vorrà tempo. Ma io ho fiducia in lui.
Però il calcio di questi ultimi anni ha messo in secondo piano lo spettacolo. Forse solo il Barcellona in Europa privilegia questo aspetto…
E’ una scelta che è stata fatta, si punta di più al risultato e forse c’è meno spettacolo rispetto a quando giocavo io. Ma dico anche una cosa: il Barcellona farà anche spettacolo, alla fine però a vincere in Champions è stata l’Inter…
Alla Lazio i tifosi rimpiangono i tempi in cui lei giocava e il club biancazzurro lottava per posizioni di vertice…
I tempi sono cambiati e non sono più possibili quegli investimenti. C’è la crisi economica e ne risente anche il mondo del calcio. Però la Lazio di quest’anno può puntare alla zona Europa League. Ha tutti i mezzi per farlo.
Zarate è un grande talento ma forse si è un po’ perso…
In effetti dava l’idea di poter fare sfracelli, po iha avuto una fase di involuzione. Spero vivamente che ritorni sui suoi livelli migliori.
E il Bologna, altra squadra dove lei ha giocato e fatto tanti gol?
Il Bologna ha puntato questo campionato sui giovani. Penso che il suo obiettivo sia salvarsi con tranquillità.
La rivedremo sui campi da gioco?
Ho preso il patentino di allenatore. Non si sa mai cosa succederà in futuro, se mi offrissero una panchina potrei tornare…
(Franco Vittadini)