Siamo alla quarta giornata di campionato. Un campionato che quest’anno si presenta più equilibrato del solito, anche se l’Inter è già in testa insieme alla sorpresa Cesena. Un campionato che vede le difficoltà del Milan, la solita partenza difficile della Roma e una Fiorentina che si ritrova a dover fare i conti con il dopo Prandelli, con un solo punto in tre giornate. Abbiamo chiesto una panoramica su questo primo scorcio a Ilario Castagner, ex allenatore di Perugia, Lazio, Milan, Inter, ora commentatore per Mediaset Premium. Eccolo in questa intervista in esclusiva per ilsussidiario.net.
Castagner, Lazio-Milan è il big match della quarta giornata. Che partita sarà?
Credo che il Milan abbia una superiorità tecnica notevole e parta favorito. Deve però evitare di giocare come contro il Catania, con un centrocampo statico e che faceva poco filtro. Proprio il centrocampo è il punto di forza della squadra biancazzurra, sempre molto compatto e incisivo, in grado di creare problemi a quello del Milan che invece dimostra diverse lacune…
Poi c’è Juventus – Palermo, certamente un incontro ad alto contenuto tecnico
La Juventus deve dimostrare i progressi fatti registrare ad Udine. Ma il Palermo è squadra di indubbie qualità. Di certo sarà una bella partita…
Poi c’è Inter – Bari, i pugliesi sono un cliente sicuramente difficile…
Sì, il Bari gioca bene al calcio. C’è una manovra corale di tutta la squadra. I ragazzi di Ventura possono certamente mettere in difficoltà l’Inter. Il merito degli exploit della squadra pugliese è anche del suo allenatore, che ha saputo costruire una formazione di ottimo valore.
La Roma non sembra invece aver ingranato…
La Roma come al solito parte male. E così diventa decisiva la trasferta di Brescia per poter cambiar ritmo e dare un’ impronta diversa a questo campionato.
Perché poi alla quinta c’è Roma – Inter, come vede questa sfida?
Tutto dipenderà da come la Roma uscirà da Brescia. Se raccoglierà un risultato positivo sarà caricata, altrimenti potrebbe veramente risentirne e fare molta fatica nel match contro l’Inter.
Il Cesena capolista va a Catania. Come giudica questa squadra?
Molto bene, sta facendo vedere un buon calcio. Si sta esprimendo nel migliore dei modi. Devo dire che merita la posizione che ha in classifica.
Giaccherini è da Nazionale?
Di certo sta facendo delle ottime partite, sta mostrando una grande condizione atletica e notevoli doti personali. Se continuerà così avrà tutte le possibilità di essere convocato in Nazionale.
Tra le squadre di blasone c’è la Fiorentina che ha un solo punto e va a giocare in trasferta a Marassi con il Genoa…
I Viola hanno iniziato male e devono risalire la china. Tutto sembra andare contro la squadra toscana, fin dal gol di Cavani della prima giornata. Poi c’è da aggiungere che l’assenza di elementi importanti come Mutu e Jovetic la si paga cara.
Chi non fa più parte dell’elitè del calcio è invece il Torino, che fa fatica anche in B. Quali sono i motivi?
Spiegazioni non ce ne sono. Una squadra come il Torino dovrebbe vincere a mani basse il campionato cadetto, eppure fa tanta fatica nonostante alla sua guida si siano alternati tanti allenatori differenti. Forse il problema sta alla radice, la mancanza di un’organizzazione, di una politica precisa che consenta al Toro di tornare ai vertici che gli competono.
Sembra che non sia solo il caso del Torino, il “suo” Perugia, una squadra che ha fatto tanto nel calcio italiano è in serie D…
E’ un caso diverso: non c’erano più imprenditori che volessero ripianare i debiti di questa squadra che io conosco bene, avendola allenata per tanto tempo. Il Perugia ha fatto la storia del calcio italiano. Il campionato di imbattibilità nel 1979, lo scudetto sfiorato. I giocatori come Materazzi, Grosso, Gattuso, che ha cresciuto e che sono diventati campioni del Mondo nel 2006. Ora è triste vederlo in questa situazione.
Il suo desiderio?
Che possa tornare in alto. Seguendo magari l’esempio del Pisa che in due stagioni ha fatto due promozioni.
(Franco Vittadini)