Bruno Giorgi, 69 enne ex allenatore del Cagliari, si è spento oggi in una clinica di Reggio Emilia dove era ricoverato per un male incurabile. Giorgi ha giocato con le maglie di Palermo e Reggiana per poi inaugurare proprio con la squadra emiliana una lunga carriera da allenatore che l’ha portato sulle panchine di Brescia, Vicenza, Genoa, Cagliari e Fiorentina. Proprio con quest’ultima squadra ha raggiunto il suo massimo sportivo venendo sconfitto nella finale di Coppa Uefa dalla Juvenuts. Poi il “miracolo” a Cagliari, che portò fino in semifinale di Coppa Uefa, sconfitto poi dall’Inter.



Proprio il sito web del Cagliari gli regala uno dei saluti più sentiti: «Era lui il tecnico nel ’93-94, l’indimenticabile stagione della cavalcata in Coppa Uefa. Due anni dopo, il ritorno, chiamato dal Presidente Cellino a sostituire un totem come Trapattoni. Fece il suo lavoro, salvando la squadra. Dopo di che, appese la tuta al chiodo. Rifiutò ogni incarico e si negò anche a qualsiasi tipo di intervista. Tagliò tutti i contatti con un mondo che non aveva mai sentito suo».



«Troppo duro e arrogante per un signore come lui, abituato a guardare la gente negli occhi. Un gentiluomo cresciuto nel rispetto delle persone, e un ottimo allenatore, cui mancò la ciliegina di un trionfo personale. Ci è andato vicino, sia nel ’94 col Cagliari, ma anche nel ’90, con la Fiorentina, quando perse la finale di Uefa contro la Juventus. Fu lui a lanciare al Vicenza un giovanissimo Roberto Baggio. Aveva voluto bene al Cagliari, e il Cagliari gli aveva voluto bene. Ciao mister».

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