Il calcio bulgaro? In mano alla mafia. Wikileaks ha divulgato oggi un rapporto in cui Susan Sutton, incaricata degli affari americani a Sofia, avvisa Washington sullo stretto legame tra lo sport e la criminalità nell’ex paese comunista.

“Quasi tutti i club del campionato di calcio bulgaro appartengono o sono legati a personaggi della criminalità organizzata”, scrive la Sutton. Che include nella lista anche i team più noti come Levski Sofia, CSKA Sofia, Litex Lovetch, Slavia Sofia, Lokomotiv Sofia e Lokomotiv Plovdiv.



“I boss della mafia si servono del calcio per riciclare il denaro sporco e per accrescere la propria immagine”. Ci va pesante la Sutton, nel rapporto intitolato “Il football bulgaro riceve un cartellino rosso per corruzione”, inviato dall’ambasciata americana a Sofia e contenuto nei file diplomatici resi noti da WikiLeaks.



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A diffondere il cablogramma è stato il quotidiano spagnolo El Pais. Nel rapporto si fanno nomi e cognomi, con tanto di accuse. C’è il boss sospettato di omicidio, quello trafficante d’armi e il prestanome di un manager russo. Tutti nel calderone.

 

Non a caso, la Sutton conclude così il suo scritto: “Il campionato è condizionato da accuse di scommesse clandestine, di partite combinate, di riciclaggio di denaro e di mancato pagamento di imposte”.

 

La giustizia bulgara sta già indagando su otto partite di campionato sulle quali ci sono sospetti di “combine”, in seguito a una denuncia del presidente dell’Uefa, Michel Platini.