Il derby tra Roma e Lazio non è solo una partita: nella Capitale è “la partita”. Chi abita al di fuori del GRA difficilmente può comprendere il groviglio di polemiche e tensioni che accompagnano questa gara. Polemiche che nemmeno quest’anno sono mancate. Per Totti (grande assente di domenica) l’occasione – la striscia horror della Lazio, che arriva da 5 ko consecutivi – era troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire: “L’uomo-derby? Reja…”. Frecciata che il tecnico biancoceleste ha dribblato da par suo: “Solo chiacchiere, pensiamo al campo”. Un bel botta e risposta, come quello che vi proponiamo, in esclusiva per IlSussidiario.net, tra i telecronisti-tifosi ‘ufficiali’ delle due squadre, Guido De Angelis per la Lazio e Carlo Zampa per la Roma. E’ il derby versione Sussidiario, in pratica.
Allora, De Angelis e Zampa. Non possiamo non partire dal battibecco Totti-Reja.
D: Mi sembra che Reja non abbia proprio calcolato Totti. Si è vista tutta la differenza di cultura, di comportamento tra i due. Sono proprio come il giorno e la notte. Oltretutto Totti ha commesso un gravissimo errore con quella battuta sull’aquila (“andasse al mare come i gabbiani”, ndr), che è il simbolo di Roma e della romanità. E’ quasi come se avesse offeso sé stesso.
Z: Totti ha fatto solo una battuta. Questo i romani lo capiscono. Sono cose che fanno parte dello spirito di un derby, non ci vedo nulla di male.
Polemiche a parte, come arrivano le due squadre all’appuntamento?
D: A livello fisico la Lazio è un po’ incerottata. Psicologicamente, invece, pesa molto la scelta di Tagliavento. Mi sembra una provocazione da parte dei designatori. Tutti ricordiamo le scelte di quest’arbitro durante l’ultimo derby, quando la Lazio non fu certo favorita. Negli ultimi 4 precedenti, poi, è successo qualcosa di incredibile: la Roma ha vinto grazie a 5-6 calci piazzati, tra punizioni e rigori inesistenti…
Z: Vedo una Roma molto tranquilla. E’ una tranquillità che deriva dalle tante vittorie consecutive. L’importante è mantenere la giusta concentrazione e non cadere nelle provocazioni. E poi mi fido di Luis Enrique, è uno molto scrupoloso, che prepara bene tutte le partite.
Alla Roma mancherà Totti, mentre la Lazio sembra aver recuperato Klose.
D: Sì, speriamo bene. Klose è uno che in area di rigore intimorisce con la sola presenza. Appena c’è un pallone vagante lui è lì, pronto a fare goal.
Z: L’assenza di Totti è sempre grave. Lui è uno che manca sempre, anche quando non è al top. Quanto a Klose, secondo me era recuperato già da inizio settimana… Sul suo utilizzo non ho mai avuto alcun dubbio.
Nel complesso, quali sono le migliori armi delle due squadre?
D: Io spero di vedere una Lazio in crescita soprattutto sotto il profilo della personalità. In questo in passato siamo stati un po’ deficitari, ma penso che giocatori come Klose e Cisse possano colmare questa lacuna. Poi c’è Hernanes, che è partito malissimo, ma ora, grazie alla bella prova di Firenze ed alla convocazione nel Brasile, mi pare rinfrancato. Per il resto, spero di vedere un derby onesto. Temo molto il fatto che alcuni giocatori della Roma, come De Rossi, possano condizionare l’arbitro. Sono dettagli, ma fanno la differenza in partite come questa.
Z: La Roma ha tanti giovani di qualità. Mancherà Totti, ma potrebbe giocare Pjanic come trequartista, che poi mi sembra il suo ruolo naturale. La squadra, nel complesso, mi sembra serena. E’ alla Lazio che pesa di più questa partita, la soffrono molto.
Inutile chiedervi un pronostico…
D: Pronostici? Mai. Spero che Tagliavento venga mandato indietro… Battute a parte, nelle vigilie bisogna essere sempre fiduciosi.
Z: No, pronostici non ne faccio, in genere. Prevedo una gara nervosa, in cui potrebbero essere decisivi gli episodi.
Cosa pensate dell’avversario, tecnicamente parlando? Vi preghiamo: risposte serie…
D: Il progetto Roma è ancora indecifrabile. Hanno questo spagnolo (Luis Enrique, ndr) che mi sembra molto portato dalla stampa, ma che ha tantissimo da dimostrare…
Z: La Lazio è una buona squadra. Mi sembra che abbia perso qualcosa dietro, e che ci abbia guadagnato in avanti. Di certo, è un ‘instant team’: è piuttosto in là con gli anni, non è una squadra che può aprire un ciclo. L’anagrafe può essere un bel problema per loro.
Il giocatore che vi piace di più dei ‘cugini’?
D: A me piace molto Pjanic, che è un giocatore che poteva far comodo anche a noi. E poi De Rossi, bisogna ammetterlo, è uno tosto.
Z: Sicuramente Klose. Si sapeva che era forte ma, vista l’età, è comunque una rivelazione. E poi i giocatori tedeschi sono tutti affidabili.
Cos’è il derby per voi?
D: E’ la partita dell’anno: se la vinci campi di rendita, se la perdi, poi, devi fare di tutto per recuperare il rapporto con la tifoseria.
Z: Il derby è quello di sempre. Non è una partita come tutte le altre, di sicuro. L’importante è non viverlo come l’unica gara importante, quella che può salvare una stagione. Per fortuna, la Roma, almeno da una quindicina d’anni a questa parte, mi pare che non l’abbia mai concepito così.
Possibile uomo-derby?
D: Non so, io mi auguro di giocare malissimo e vincere.
Z: Chiunque, basta vincere.
Ha ragione Totti quando dice che lo scudetto “è una questione da zone Nord”?
D: Mah, Totti non lo ‘percepisco’ tanto come persona… Non so cosa ci sia dietro alle sue parole, ma forse stavolta ha detto una cosa giusta. Comunque è ancora presto per dare giudizi, c’è tanto equilibrio.
Z: Purtroppo credo che abbia ragione. Per quest’anno lo scudetto non mi pare alla nostra portata. Siamo una squadra tutta nuova, che ha bisogno di tempo. Secondo me il vero scudetto della Roma è l’ingresso in Champions.
Si parla molto del tema-stadi. Secondo voi le due squadre riusciranno a coronare il sogno dell’impianto di proprietà?
D: Per quanto riguarda la Lazio, mi auguro proprio di sì. Lotito è stato il primo a fare questa battaglia.
Z: Sì, secondo me i tempi sono maturi, sono fiducioso. DiBenedetto potrebbe realizzare quello che era il sogno del grande Dino Viola.
(Alessandro Basile)