La Champions League guarisce momentaneamente l’Inter. I nerazzurri ritrovano fiducia (anche perché in Europa forse sentono meno le pressioni) conquistando Lille: sei punti e primo posto in un girone che era cominciato con la sconfitta interna contro il Trabzonspor. Finalmente evidenziano un cinismo mancato fino a questo momento: squadra compatta e attenta, con le distrazioni ridotte al minimo sindacale. Il risultato è un atteggiamento che premia la predisposizione all’attacco da parte di Ranieri, che schiera due punte (l’inedito coppia Pazzini-Zarate) e un trequartista. Quel Wesley Sneijder che può (e deve) incidere in positivo su una squadra che adesso deve ritrovare se stessa anche in Serie A. Non a caso i tre entrano nell’azione che decide la serata. Guai a illudersi che sia guarigione piena, come si era fatto dopo le vittorie di Bologna e di Mosca: il Lille è sì campione di Francia ma non appare squadra irresistibile. Però il successo rafforza l’autostima, finita sotto i tacchi dopo la prova senza né capo né coda di Catania.
Il Napoli pareggia contro lo spauracchio Bayern ma di positivo c’è unicamente il risultato. Vero che i bavaresi sono apparsi di un’altra dimensione: solidi, cinici, pragmatici. Ma è anche vero che la serata degli azzurri si è risolta in un paio di episodi offensivi, tra cui l’autorete che ha interrotto dopo 1.147 minuti l’imbattibilità di Neuer (non incassava gol dal 7 agosto…), e nulla più. I tedeschi hanno dato l’impressione quasi di non infierire, a un certo punto, mentre il Napoli è apparso a dir poco spento in alcuni degli uomini che dovrebbero prenderlo per mano (Hamsik e, soprattutto, Cavani per citarne due). Si è salvato con la forza dell’assetto tattico che, subìto il gol dopo neanche due minuti, ha ritrovato se stesso soprattutto in fase difensiva, visto che anche Inler e Gargano sono apparse le controfigure dei giocatori conosciuti.
La conferma di come i segnali inviati dalla squadra di Walter Mazzarri contro il Parma non fossero la distrazione di un istante: l’organico anche quest’anno appare limitato per regge con ambizioni su due fronti importanti. E la stanchezza si vede già adesso. Non è piacevole, soprattutto in vista della trasferta in casa del Bayern.