Osvaldo Bagnoli deve essere ormai abituato a veder associato il nome del suo Verona che nel 1984-85 vinse lo Scudetto a quella di qualche matricola terribile che si trova momentaneamente in testa alla classifca. Quest’oggi è il turno dell’Udinese di Guidolin prima in classifica in maniera solitaria, qualcuno parla già di “miracolo sportivo” parlando nuovamente della squadra veronese allenata da Bagnoli. Abbiamo intervistato in esclusiva a Ilsussidiario.net, l’ex tecnico milanese per parlare proprio di questo confronto tra Udinese e Verona.



L’Udinese di oggi come il Verona di allora, il paragone regge?

Ogni volta che una squadra medio-piccola riesce ad essere in testa alla classifica si fa sempre questo paragone ma onestamente non mi sembra ci siano cose in comune…

In che senso?

L’Udinese non è una piccola squadra, è una realtà consolidata che ha spesso disputato ottimi campionati. Anche quando giocavo io nel 1960 arrivarono risultati importanti.



Udinese da scudetto quindi?

Non so perché manco dal calcio da troppi anni e non conosco molti giocatori…

Guidolin dice che nessun collega nomina l’Udinese in chiave Scudetto…

Queste sono cose che si dicono fuori per far calmare gli animi soprattutto alla stampa. Sono sicuro che dentro lo spogliatoio si dice tutt’altro.

In che senso?  

Anche noi eravamo partiti per salvarci, era l’obiettivo dichiarato, ma è chiaro che arrivati a un certo punto io nello spogliatoio ho detto che non bisognava perdere di vista il nostro vero obiettivo ma è anche vero che potevamo davvero fare qualcosa di grande.



Non le dà fastidio che si parla di quel Verona come un “miracolo sportivo” quasi a voler sminuire il grande lavoro di quegli anni?

(ride) Il problema è che in Italia ognuno vuol capire quello che gli conviene. Quel Verona per ben due anni consecutivi era arrivato in finale di Coppa Italia perdendo sempre. Nell’anno dello Scudetto acquistammo due stranieri come Briegel e Larsen che aumentarono la nostra forza fino alla vittoria dello Scudetto.

C’è stato un momento in cui ha capito che si poteva lottare per lo Scudetto?

L’ultimo dell’anno la squadra decise di andare con le proprie famiglie a Cavalese dove andavamo sempre in ritiro per cenare tutti assieme. In quel momento si iniziò a parlare di Scudetto anche perché il gruppo divenne sempre più unito.

Perché Bagnoli è uscito dal calcio così presto?

Perché avevo altre cose da fare e soprattutto dovevo pensare di più alla famiglia visto che negli anni da giocatore e allenatore avevo un po’ trascurato.

Il calcio è cambiato in questi tempi, è d’accordo con questa frase che si recita spesso?

Certo il calcio è cambiato come è cambiato tutto del resto…

I problemi dell’Inter invece esistevano quando ha allenato lei i nerazzurri (dal ‘92 al ‘94) e anche adesso…

Ecco, l’Inter non è cambiata, è rimasta sempre “pazza”. Cambiano i presidenti, gli allenatori e i giocatori ma questi problemi l’Inter li ritrova spesso durante gli anni. Davvero non capisco.

Gigi Simoni è tornato in panchina a 72 anni, ci dobbiamo aspettare anche il ritorno di Bagnoli?

No no, lui è sempre rimasto nel mondo del calcio facendo il direttore sportivo e altre cose, io invece ormai sono fuori…

 

(Claudio Ruggieri)