I loro nomi sono su tutti i giornali, sportivi e non. Claudio Marchisio ha trascinato la Juventus al successo contro il Milan, con due gol. Sebastian Giovinco al Parma di reti ne sta facendo a ripetizione in questo campionato. Insomma sono loro i due protagonisti di questo inizio di campionato. Due giocatori giovani, speranze del calcio italiano che fanno parte anche della Nazionale di Cesare Prandelli. Due giocatori che hanno giocato nella stagione 2007-2008 nell’Empoli, squadra toscana che allora militava in serie A. Ad allenarli era in quel campionato Gigi Cagni, uno dei più validi allenatori presenti sulla scena italiana. Tecnico di squadre come Brescia, Piacenza, Verona, Genoa, Sampdoria. Proprio nella stagione 2006-2007 aveva condotto l’Empoli alla storica qualificazione in Coppa Uefa. Abbiamo così sentito il tecnico del Brescia per un commento su Marchisio e Giovinco. Eccolo in questa intervista in esclusiva a ilsussidiario.net.
Si aspettava l’esplosione di Marchisio e Giovinco?
Ero certo che Marchisio sarebbe esploso, che sarebbe arrivato in Nazionale. A Giovinco invece avevo detto che sarebbe stato meglio che non tornasse alla Juve, ma che andasse a giocare in una squadra di metà classifica. Sinceramente avendolo avuto per un breve periodo della mia carriera di tecnico non conoscevo anch’io fino in fondo queste sue qualità incredibili che sta mostrando attualmente.
Come hanno fatto a crescere Giovinco e Marchisio, quali insegnamenti ha dato a questi due giocatori perché arrivassero a questi livelli?
La stessa cosa che cerco di infondere a tutti i giocatori che alleno, quello di stabilire un dialogo, oltre che dar loro dei consigli, tecnici, tattici, che poi possano essere utili per la loro carriera. Devo ammettere che Marchisio era un ragazzo maturo già allora, forte dentro. Tanto che, particolare in un certo senso importante, è arrivato al matrimonio presto, si è sposato in giovane età.
Come li vede, che ruolo secondo lei hanno in campo e cosa esprimono tatticamente?
Marchisio è una mezzala, molto dotata tecnicamente. Giovinco ha qualità veramente importanti che ha messo a fuoco soprattutto negli ultimi anni, come la capacità di dribblare, di saltare l’uomo e di essere molto presente in fase realizzativa.
Possono giocare insieme in Nazionale ricreando la coppia splendida della stagione all’Empoli?
Questo dipende dalle scelte tecniche che farà Prandelli, dall’impostazione tattica che vorrà dare alla Nazionale.
Può migliorare ancora secondo lei Marchisio?
Ci sono sempre ampi margini di miglioramento per tutti i calciatori, quindi anche per Marchisio naturalmente.
Marchisio è stato spesso accostato a Tardelli. Cosa pensa di questo paragone?
Io penso che Marchisio sia più forte di Tardelli, che abbia delle qualità tecniche ancora migliori.
E per Giovinco vale lo stesso discorso di Marchisio. Ha anche lui margini di miglioramento?
E’ lo stesso.
C’è un giocatore a cui assomiglia Giovinco?
Mi sembra un giocatore che abbia caratteristiche proprio uniche, veramente speciali. E’ irripetibile.
Si può dire quindi che Giovinco sia l’erede di giocatori come Baggio, Del Piero e Totti?
Sono giocatori straordinari, alcuni dei più grandi giocatori al mondo. Certo non è facile raccoglierne l’eredità, anche per Giovinco.
Li ha sentiti ultimamente, li sente qualche volta, magari per dargli qualche consiglio?
No, non li sento. D’altronde non li ho avuti tanto tempo all’Empoli. L’anno scorso ho parlato con Marchisio al telefono. Ci siamo salutati, spero naturalmente che mi stimino per il lavoro a livello tecnico che ho fatto su di loro. Mi farebbe molto piacere.
(Franco Vittadini)