Dal 7 al 16 ottobre si svolgeranno in Giappone i quarantatreesimi campionati iridati di ginnastica artistica al Metropolitan Gymnasium di Tokyo. Un luogo scelto non casualmente per rilanciare il paese dopo il terribile terremoto. Per parlare di questa grande manifestazione abbiamo sentito uno degli atleti più grandi di questo sport. E’ Yuri Chechi, il signore degli anelli, la specialità in cui ha raggiunto i traguardi più belli della sua carriera. Dal 1993 al 1997 ha conquistato cinque titoli mondiali consecutivi proprio in questa specialità. Ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi del 1996 ad Atlanta ed è arrivato terzo ai Giochi olimpici di Atene del 2004. Eccolo in questa intervista in esclusiva a ilsussidiario.net.
Tokyo, speranze azzurre. Chi tra gli atleti italiani vede protagonisti ?
Vedo molto bene Matteo Morandi e Alberto Busnari tra gli uomini. E Vanessa Ferrari Carlotta Ferlito e Elisabetta Preziosa tra le donne. Queste due atlete hanno fatto molto bene agli Europei. Ma credo che comunque tutti gli atleti italiani si dovrebbero comportare molto bene.
Vanessa Ferrari protagonista a questi Mondiali?
Ha la possibilità di andare in finale e magari conquistare una medaglia.
Le stelle di queste Mondiali quali saranno?
Vedo volti nuovi, sconosciuti che potrebbero essere la sorpresa di questi Mondiali.
Le nazioni che domineranno i Mondiali
Giappone e Cina sia tra gli uomini che le donne. Germania nell’ambito maschile. Mentre in quello femminile dovrebbero fare molto bene sia gli Stati Uniti che la Romania.
La Romania anche se è una piccola nazione è una delle potenze della ginnastica artistica. Quali sono i motivi di tutto questo?
C’è grande tradizione, c’è una scuola che ha prodotto tanti campioni. L’unico problema è la fuga di tecnici verso nazioni straniere.
E’ di questo paese Nadia Comaneci, forse il primo vero personaggio della ginnastica artistica…
Sì Nadia è stata una grande campionessa e anche un grande personaggio Per la sua vicenda personale, per la sua storia di lei si è parlato anche al di là di sport. Un’icona, un simbolo della ginnastica artistica di tutti i tempi.
Pensa che le nostre nazionali riusciranno a qualificarsi direttamente per Londra in questa competizione?
Ne sono sicuro, credo che non dovrebbero esserci problemi. Siamo più forti di altre edizioni dei Mondiali e le altre nazioni sono più deboli.
Livello tecnico buono, si aspetta grande spettacolo a Tokyo?
Credo proprio di sì. Grande spettacolo e grande livello tecnico come accade sempre a ogni Mondiale.
Tokyo merita questo appuntamento dopo la tragedia del terremoto?
E’ un modo per dare una carica a un paese che ha sofferto molto, per dare una speranza a una nazione che ha subito una grande tragedia.
Il Giappone è nazione dove la ginnastica artistica ha grande tradizione…
In Giappone la ginnastica è come il calcio. Si impara presto, a scuola. Questo sport ha una popolarità incredibile nel paese nipponico.
Nostalgia delle gare, qual è il ricordo più bello?
Tutti i ricordi che ho sono belli, sono contento di avere fatto una grande carriera.
Cosa significa l’amore per la ginnastica, cosa porta ad avvicinarsi a questo sport?
E’ qualcosa di speciale, che hai nel sangue. E’ innamorarsi di uno sport, di una disciplina che ti rimane dentro tutta la vita. In modo indelebile.
Ginnastica e danza forme creative vicine?
Sono d’accordo, c’è una comunanza tra ginnastica e danza. Per fare danza bisogna imparare i fondamentali della ginnastica. E’ un rapporto speciale, intrinseco, veramente forte.
Un commento alle ragazze della ritmica spesso poco valorizzate.
Questa cosa mi fa molto arrabbiare. Vincono sempre i Mondiali, vincono dappertutto e sono ignorate, Ci vorrebbe un po’ più di interesse verso i loro successi, le loro prestazioni sportive.
(Franco Vittadini)