Una grande partita. Si può dire solo questo di Napoli–Juventus, recupero dell’undicesima giornata di serie A. Un match che vedrà di fronte una Juventus reduce dalla brillante vittoria di Roma con la Lazio e un Napoli che ha voglia di ripetere la prova esaltante contro il Manchester City, in Champions League, anche per avvicinarsi ai bianconeri, primi in classifica. Insomma ci sono tutte le prospettive perché le due squadre tirino fuori il meglio del loro repertorio tecnico per dare vita a un match spettacolare. D’altronde le motivazioni sono tante La Juventus se vincesse potrebbe eliminare un’avversaria temibilissima per la conquista dello scudetto. Il Napoli dal canto suo deve cercare di tornare a far parte delle squadre protagoniste di questo campionato. I campioni d’altronde non mancano nelle due squadre. Il trio Hamsik, Lavezzi, Cavani è veramente irresistibile in certi momenti. Antologia del calcio. D’altra parte la Juventus ha giocatori veramente straordinari, da Buffon a Pirlo e Marchisio tanto per citare i più in forma di questo periodo. Insomma un appuntamento da non perdere assolutamente. Per parlare quindi di Napoli–Juventus abbiamo sentito Rino Marchesi, allenatore di entrambe le squadre negli anni ottanta, uno dei tecnici più apprezzati della storia calcistica italiana. Eccolo quindi in questa intervista in esclusiva a ilsussidiario.net.



Che partita sarà questa classica tra Napoli e Juventus?
Una partita aperta a qualsiasi risultato tra due squadre che stanno attraversando un periodo eccezionale di forma. La Juventus viene dalla vittoria di Roma ed è prima in campionato Il Napoli ha disputato un incontro bellissimo in Champions League contro il Manchester City e ha tutte le intenzioni di essere protagonista anche in campionato. Dovrebbe essere un match all’insegna dello spettacolo.



Come giudica le due formazioni?
Il Napoli è squadra che si esalta con le ripartenze. Ma anche la Juventus riesce a trovarsi molto bene con questo tipo di gioco. Tutte e due poi hanno dei giocatori straordinari.

A quali giocatori si riferisce?
Al trio Hamsik, Cavani, Lavezzi naturalmente nel Napoli e a giocatori come Pirlo, Matri, Vucinic. Poi proprio le condizioni di Pirlo potrebbero essere molto importanti per decidere il rendimento dei bianconeri.

Sarà un match “bloccato”, una partita a scacchi?
Inizialmente potrebbe essere così. Poi qualche episodio, anche una singola azione della partita potrebbe cambiare l’andamento della partita. 



Sarà anche un confronto tra i due tecnici Conte e Mazzarri, che giudizio dà di questi allenatori?

Sono due allenatori molto validi, molto preparati.

Dovendo scegliere, su quale panchina si siederebbe?
Mi siederei… in mezzo. Ho veramente rispetto di questi due allenatori.

Lei ha allenato entrambi le squadre, che ricordi ha?
Il Napoli l’ho allenato due volte. Nella prima occasione arrivammo a sfiorare lo scudetto. In squadra c’era anche Rudi Krol. Nella seconda era il primo anno di Maradona al Napoli. Napoli è certamente un ambiente passionale, molto entusiasta. Ricordo che un anno dopo il terremoto in un recupero del campionato c’erano ottantamila persone al San Paolo.

E la Juventus?
La Juventus ha tifosi dovunque. In tutta Italia. Un ambiente non così passionale come il Napoli, ma che ama veramente il calcio.
 

Ha allenato Maradona, si può fare un confronto con Lavezzi? 
Lavezzi è un grande giocatore, molto dotato sia fisicamente che tecnicamente, ma Maradona era veramente un giocatore unico. Di un altro pianeta, veramente di un altro pianeta.

Cosa la colpiva di Maradona?
Voleva stare sempre in campo, alla fine degli allenamenti. Non mollava mai.

Si può fare anche un paragone tra il Napoli di Maradona e questo attuale?
Io ho avuto Maradona solo all’inizio del suo periodo al Napoli, così come altri giocatori che poi hanno fatto grande questa squadra. Indubbiamente il tasso tecnico era eccezionale. 

 

(Franco Vittadini)