Beati gli ultimi perché saranno i primi; stavolta però sono stati i primi a essere gli ultimi, o meglio, la prima giornata di campionato è slittata a dicembre ed è stata l’ultima dell’anno solare 2011. Un’ultima giornata del 2011 positiva per la “squadra” dei fischietti del designatore Braschi. Davvero pochi gli errori, il modo migliore per salutare e godersi un meritato riposo.



Iniziamo l’analisi dagli anticipi di martedì sera: Siena-Fiorentina, da buon derby toscano, è stata una partita molto combattuta. Dieci ammonizioni, tutte giuste: D’Agostino, Gazzi, Larrondo, Rossettini e Vitiello (S), Montolivo, Behrami, De Silvestri, Gamberini e Gilardino (F). Anche Destro (duro subito su De Silvestri) e Nastasic avrebbero meritato un cartellino. Poteva starci un rigore per il Siena: Behrami, in area, tiene per la maglia Destro e gli pesta anche il piede; Banti è coperto, ma il secondo assistente (in linea) no. Più tranquilla Cagliari-Milan, a parte naturalmente l’episodio della presunta bestemmia di Ibrahimovic, che però non riguarda la moviola vera e propria. La moviola serve soprattutto per capire che l’1-0 è un’autorete di Pisano, non gol di Nocerino. Per il resto, la partita scivola via senza grandi casi, e l’arbitro (Orsato di Schio) applica sempre lo stesso metro di giudizio, lasciando molto correre. Nel primo tempo manca un giallo ad Aquilani che sgambetta Cossu: il fantasista rossoblu se la prende e qualche minuto dopo rifila al milanista un calcetto da dietro, meritandosi l’ammonizione. Bene gli assistenti: vedono la posizione irregolare di Larrivey nel primo tempo e, nella ripresa, non segnalano su Robinho (a lato su assist no-look di Ibra) e Ibra (mancato aggancio su assist di Robinho). Attaccanti rossoneri in linea e dunque in posizione regolare. Il big-match Udinese-Juventus scorre pure tutto sommato tranquillo, però Tagliavento non arbitra alla sua altezza: nel primo tempo ignora diversi falli, ne inverte degli altri, colleziona sbavature e perdona la prima tornata di interventi duri, evitando di mostrare il giallo. La lista dei cattivi è sporcata solo al 40’, quando Basta stende Estigarribia. Passano due minuti e la stessa sorte tocca a Pinzi: steso Pepe. E al 43’ giallo per Vidal che impedisce la ripartenza di Asamoah. Nella ripresa ammonito Isla, poi l’unica azione da moviola: Di Natale va giù perché Barzagli gli poggia le mani sulla schiena. Difficile capire se sia una spinta da rigore: resta il dubbio, ma lo stesso Di Natale non protesta.



A Milano qualche dubbio sui primi due gol: Muriel scatta in linea con l’ultimo difensore dell’Inter? Anche il replay non chiarisce: questione di millimetri. Qualche dubbio anche sul pareggio dell’Inter: sul cross di Maicon, Pazzini alza la gamba e va in spaccata, a pochi centimetri dalla testa di Tomovic. Giusto convalidare: la gamba non è particolarmente alta e va dritta sul pallone. A Napoli il set dei partenopei contro il Genoa scorre tranquillo, ma con una grave mancanza: al 38’ il contatto Mesto-Pandev è falloso, da rigore ed espulsione, ma Valeri lascia correre. A Bologna l’episodio più discusso è un presunto fallo in area di Rosi su Kone nella ripresa: il Bologna chiede il rigore, ma il romanista sembra entrare sul pallone e De Marco lascia correre. Giusta l’espulsione di Portanova. A Novara bene Doveri, anche se la reazione di Ilicic contro Paci è appena accennata; il giallo avrebbe potuto essere sufficiente (anche se il regolamento è severo, il rosso è tecnicamente corretto). A Bergamo giusto il rigore per l’Atalanta, mentre sul 3-1 Peluso era in fuorigioco al momento di servire Marilungo, ma è una questione di pochi centimetri, nulla di scandaloso. A Parma giusto il rigore per il Catania. Concludiamo con Lazio-Chievo, dove si è verificato un episodio di possibile prova tv: Konko scatta e cerca di infilarsi in area ma viene atterrato da una gomitata di Hetemaj, con l’arbitro lontano e impegnato per uno scontro in area tra Klose e Cesar.



 

(Mauro Mantegazza)