Josè Mourinho ha chiuso il campionato prima delle feste di Natale primo in classifica con il suo Real Madrid, che adesso riprenderà con tre punti di vantaggio sul Barcellona di Guardiola. Sembrerebbe tutto perfetto per il tecnico portoghese, eppure sembra che il suo futuro si tingerà nuovamente di colori inglesi: in una intervista alla Bbc, Mourinho ha detto chiaramente di ritenersi un tecnico più che felice di stare sulla panchina del Real Madrid, che considera la «squadra più grande della storia del calcio», ma non nasconde di avere sempre una grande «passione per l’Inghilterra». Sempre nel corso dell’intervista, il tecnico ha infatti spiegato che il suo prossimo passo «è tornare lì, e se fosse possibile, per rimanerci a lungo. Trovatemi una squadra in un paio di anni», ha scherzato Josè Mourinho. L’ultima avventura in Premier League per il tecnico portoghese risale al 2007 con il Chelsea, con cui vinse due campionati. Dopo si trasferì come tutti sappiamo all’Inter per l’anno leggendario, quello della Triplete, con la conquista dello scudetto, della Coppa Italia e della Champions League. L’anno successivo si è poi spostato in Spagna ad allenare il Real Madrid, dove è deciso a dare filo da torcere al Barcellona stellare di Messi e compagni. Nel corso dell’intervista per la Bbc, Josè Mourinho ha ribadito di credere di stare «nella squadra più grande della storia del pallone, e non volevo perdere la possibilità di allenare qui. Ma il prossimo passo sarà il ritorno in Premier, perché la mia passione è l’Inghilterra». Si parla anche di una possibilità Manchester: «Avrei preso in considerazione la possibilità di andare allo United ma loro devono decidere di volermi come successore di Alex Ferguson», è quanto aveva detto lo stesso Mou nel 2009. Ma lo stesso Ferguson ha detto che è difficile per lui «dire per quanto ancora sarò disponibile: lo deciderà la mia salute. Continuerò fino a quando sentirò di avere l’energia che mi ha sempre accompagnato finora». Durante l’intervista, Mourinho ha anche spiegato quali sono le cose più importanti nel suo lavoro di allenatore: «Per me nel calcio la cosa più importante è la gestione del gruppo umano. L’intelligenza emotiva è fondamentale.



Ad esempio è differente tirare un rigore sul 5-0 oppure in una finale di Coppa del Mondo o di Champions. Io cerco di preparare i miei giocatori al meglio, ma alla fine sono loro che devono capire le mie richieste».

Leggi anche

Risultati Champions League/ Brest, che esordio. Barca ko! Diretta gol live score (19 settembre 2024)Diretta/ Atletico Madrid Lipsia (risultato finale 2-1): la decide Gimenez! (19 settembre 2024)