In un’intercettazione ambientale del 30 settembre erano spuntati anche i nomi di Gigi Buffon, Fabio Cannavaro e Rino Gattuso: a tirarli in ballo Nicola Santoni, ex portiere e ora anche ex preparatore atletico del Ravenna, coinvolto nell’inchiesta sul calcioscommesse. In una telefonata con un certo  Maurinho, che adesso la polizia sembra aver identificato come Maurinho Ernandes, Santoni parla di Buffon, Cannavaro e Gattuso, che a sentir lui sarebbero proprio “malati” di scommesse: «Buffon, anche lui… Gioca 100-200 mila euro al mese! No… lui, Gattuso … Cannavaro… sono proprio malati!», avrebbe detto Santoni durante quella telefonata intercettata dagli inquirenti. Eppure, subito prima che esplodesse un’altra gigantesca bomba sul mondo del calcio, ecco intervenire l’avvocato di Nicola Santoni, Lorenzo Tommasini, che tempestivamente smentisce attraverso un comunicato ogni coinvolgimento dei tre campioni del mondo: «Ho letto di un’intercettazione ambientale scrive Tommasini – in cui Santoni coinvolgerebbe Buffon, Fabio Cannavaro e Gattuso. Tengo a precisare che Nicola Santoni non ha mai conosciuto i predetti calciatori né con gli stessi ha mai avuto alcun rapporto, nemmeno indirettamente». Il legale di Santoni ribadisce poi che «appena possibile chiederò l’ascolto di tutte le intercettazioni, telefoniche ed ambientali con la convinzione che la contestualizzazione dei colloqui, primo tra i quali quello in argomento, relegherà molti  “scoop” al rango di chiacchiere da bar». In attesa di nuovi chiarimenti, sono invece molto più pesanti le nuove confessioni fatte dall’ex difensore del Piacenza Carlo Gervasoni negli uffici della Procura di Cremona, dove dopo oltre sei ore di interrogatorio avrebbe parlato di altre dieci partite manipolate, tra cui anche tre gare di serie A, vale a dire Lazio-Genoa, finita 4-2 , Lecce-Lazio (2-4) e Palermo-Bari (2-1). Intanto l’ex capitano dell’ Atalanta Cristiano Doni, travolto dall’ inchiesta sul calcio scommesse, che ha lasciato il 24 dicembre il carcere di Cremona ed è ora agli arresti domiciliari, ha detto durante l’interrogatorio di essere «molto dispiaciuto per tutto quanto è accaduto e credo di poter dire che ho aderito a questa iniziativa illecita solo per la passione che mi legava alla mia squadra e la speranza di poterla portare all’obiettivo di quella stagione.



Io per l’Atalanta ho sempre giocato con il massimo impegno e non ho guadagnato nulla dai fatti che ho raccontato».

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