L’Inter precipita nuovamente in una crisi nera dopo le due vittorie delle ultime settimane. Ranieri non convince e il gruppo nerazzurro stenta a restare unito e compatto di fronte a un Udinese invece pimpante, solida e senza dubbio meritatamente capolista. L’Inter tira molto in porta (15), eppure appena due palloni vanno ad impensierire Handanovic. Dall’altra parte, l’Udinese calcia poco di meno, dodici volte, ma sono sei i palloni che centrano lo specchio della porta, di cui decisivo, firmato Mauricio Isla. Guardando le statistiche della gara, risulta una gara essenzialmente equilibrata, a partire dalla supremazia territoriale (9’30” per l’Inter, 8’25” per l’Udinese), fino alla percentuale di attacchi verso la porta avversaria (51,9% per l’Inter, 57,1% per l’Udinese), ma la squadra guidata da Guidolin si rende decisamente più pericolosa, con un 37,2%, a fronte del 28,3% dell’Inter. Comunque, andando oltre la semplice statistica, i friulani hanno dimostrato di giocare un calcio migliore, reattivo, solido e brioso. L’Inter appare ancora troppo macchinosa e incerta, incapace di creare un gioco veramente avvolgente e pericoloso. Come detto in precedenza, risolve la gara Mauricio Isla, a conclusione di una splendida azione dell’attacco friulano: Armero riceve a metà campo e di prima intenzione scodella in avanti per Di Natale, che riceve spalle alla porta e riesce a servire perfettamente Floro Flores che si fa trovare pronto: la diagonale dell’Udinese riesce alla perfezione e i nerazzurri non riescono a seguire il susseguirsi dell’azione, così Floro Flores serve Isla che sopraggiungeva sulla destra, il quale in corsa scarica in porta fulminando Julio Cesar. L’Inter ci prova, Ranieri dà fondo ai cambi della disperazione ma le squadre sono spezzate in due tronconi e le azioni sono imprecise. Al 40′ Zanetti stende Asamoah, rigore ed espulsione per somma di ammonizioni. Sul dischetto va Di Natale ma un immenso Julio Cesar lo ipnotizza e para con un grandissimo guizzo. Scatta la confusione più totale in cui anche Gervasoni non riesce a mettere ordine. Le squadre si disuniscono e attaccano, ma non si riesce a capitalizzare. Nemmeno si capisce quando interrompere il gioco per quando gli uomini finiscono a terra. E all’ultimo respiro rigore assegnato all’Inter. Sul dischetto va Pazzini, ma al momento del tiro scivola incredibilmente, come Beckham con l’Inghilterra, e l’Udinese può esultare.