Proteste del mondo del rugby contro il comune di Barcellona. L’amministrazione della città catalana ha infatti vietato a un club locale di terza divisione, il CN PobleNou-Enginyers, lo svolgimento del tradizionale terzo tempo che segue ogni match della palla ovale. Il motivo? C’è un’ordinanza che impone il divieto di mangiare e bere all’interno di impianti sportivi, fatta eccezione per i bar dello stadio aperti al pubblico.
Il problema è che il rito del terzo tempo si svolge spesso e volentieri nelle clubhouse all’interno dello stadio, dove i giocatori si ritrovano per bere e festeggiare dopo la partita. Tra coppe e trofei del club ospitante e con la giusta atmosfera dopo la battaglia sul campo. Farlo in un bar qualunque non sarebbe la stessa cosa.
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Ma dopo l’ultimo incontro del CN PobleNou-Enginyers, sono arrivati addirittura i vigili per impedire a giocatori e famiglie di celebrare il rito. “Ci hanno addirittura accusato di dare della birra ai bambini, quando l’unica cosa che bevono è aranciata. E poi lasciano che la gente si ubriachi, questa volta per davvero, sulla Rambla”, protesta Jordi Homs, presidente del club.