La leggenda, il mito dello sci azzurro. Negli ultimi vent’anni nessuno è riuscito ad essere grande come Alberto Tomba. Da poco ha appena terminato un suo libro biografico (“Prima e seconda manche” info su www.albertotomba.it) e con ilsussidiario.net fa un pronostico per l’inizio dei Mondiali, che prendono il via oggi a Garmisch.

Alberto, come vedi questa stagione per la squadra italiana?

La squadra nell’insieme ha lavorato bene, certo trovarsi davanti un impegno come i Mondiali dopo un anno Olimpico, dove di solito si dà il massimo e anche qualcosa di più, non è facile. Per ora  i risultati buoni si contano su una mano, ma spesso i nostri atleti arrivano tra i primi dieci, il che non è facile in una stagione come questa dove tutti gli avversari sono agguerriti in vista dei Mondiali.

Razzoli sarà ancora protagonista secondo lei?

Per esperienza so che non è facile ripetersi dopo una stagione Olimpica. La tensione tende a scendere dopo un anno vincente e Giuliano dovrà impegnarsi più che mai. E’ un atleta dotato di grande talento e sa come si scia. Sono certo che saprà sorprenderci di nuovo molto presto.

Cosa vede, origine “appenninica” a parte, di Razzo in lei?

La capacità di sdrammatizzare, di allentare la tensione di gara. E di non abbattersi di fronte alle sconfitte ed alle difficoltà della vita, non solo d’atleta.

I favoriti della Coppa del mondo?

Sicuramente Svindal, e poi Cuche, Janka, e l’incredibile Kostelic che sta macinando vittorie su vittorie. Poi Ligety, che in gigante quest’anno pare imbattibile.

Chi vincerà la Coppa di slalom e quella in gigante?

Sapete che non faccio mai pronostici per scaramanzia, ma nel gigante vedo Ted Ligety sulla buona strada. Nello slalom invece…(silenzio di Tomba n.d.r)…

 

Quali saranno secondo lei gli atleti italiani che si metteranno in evidenza?

Prima di tutti i ragazzi della velocità che l’anno scorso hanno sfiorato il podio olimpico come Werner Hell e Christof Innerhofer. Poi lo Slalom con Razzoli, Moellg e Deville, che quest’anno sta ottenendo ottimi risultati. Nel gigante siamo un po’ deboli, anche se Blardone e Simoncelli sono ancora le nostre “torri” e stanno entrando in forma proprio in questo periodo, a ridosso dei Mondiali.

 

Non pensa che mancano i grandi campioni capaci di diventare personaggi a 360 gradi nello sci attuale?

Non è facile al giorno d’oggi emergere nello sport che consuma i suoi idoli in una stagione. Secondo me l’atleta deve puntare a dare il meglio di se stesso ed a vincere. Poi se questo porta anche qualche attività extra, se ti permette di creare una fama al di fuori dello sport, allora tanto di guadagnato. Ma lo sport prima di tutto, è lì che l’atleta deve eccellere.

 

Ai suoi tempi lo sci era un vero e proprio fenomeno di massa e non solo dal punto di vista sportivo, cosa é cambiato?

Che lo vediamo molto meno in tv. Per seguire le gare è necessario il satellite, ma credo che gli italiani lo seguirebbero molto di più se lo passassero anche in chiaro. Non è solo un problema, come dicono alcuni, dell’assenza di campioni che facciano da traino all’audience. Il pubblico ama lo sci e non dimentichiamoci in Italia ci sono milioni di praticanti.

 

(Franco Vittadini)