Un campione di surf cerca l’onda perfetta, ma quando la trova per Sion Milosky è anche l’ultima. Siamo a quaranta chilometri da Maverick, California. Un’amena cittadina nota ai più per la possibilità di fare del surf. E che surf. Qui, dicono, ci sono le onde più alte del mondo: e dove ci sono onde così, trovi i più grandi surfisti del mondo.



Ucciso dalla sua passione più grande: non si può che definire così la tragica scomparsa del 35enne surfista hawaiano Sion Milosky. Ieri sera, appena prima del tramonto, aveva deciso di “cavalcare” ancora una volta le gigantesche onde che, per la particolare conformazione della baia californiana, possono arrivare in quel punto all’altezza record di 25 metri. Milosky segue il tragico destino di Mark Foo, surfista deceduto nella stessa baia 17 anni fa.



La dinamica dei fatti appare chiara dal video: un’onda (altezza stimata 18 metri) travolge il surfista pochi attimi dopo essersi alzato in piedi sulla tavola. Una seconda onda, sopraggiunta pochi attimi dopo, ha contribuito alla fatalità, trattenendo sott’acqua il surfista che cercava di riemergere.

Volcom, lo sponsor del surfista, ha affidato ad un comunicato ufficiale il dolore per la scomparsa di Milosky: “Con profondo cordoglio diciamo addio al surfista hawaiano. Al primo posto nel suo cuore c’erano la moglie e i figli e al secondo la passione di cavalcare le onde più alte”.



Cavalcare le onde più alte era la sua passione: a lui infatti appertiene il record di questa disciplina. Che ieri lo ha portato alla tragica fine.