In attesa del derby tra Milan e Inter e di questo finale di campionato così incerto, l’attenzione dell’Italia del pallone è tutta rivolta alle vicende della Nazionale. Venerdì a Lubiana si disputa Slovenia – Italia, una partita valida per la qualificazione agli Europei del 2012 che si giocheranno in Polonia ed Ucraina. L’Italia è al comando della classifica del Girone C con dieci punti ottenuti in quattro partite, la Slovenia è seconda distaccata di 3 lunghezze. La partita è quindi fondamentale per il futuro degli azzurri. Per parlare di questo match abbiamo sentito Riccardo Cucchi, radiocronista delle partite della Nazionale, oltre che prima voce di “Tutto il calcio minuto per minuto”. Eccolo in questa intervista in esclusiva per ilsussidiario.net



Cucchi, come vede questa trasferta del’Italia in Slovenia?

E’ una partita importante, se l’Italia vincesse potrebbe fare un passo in avanti molto importante per la qualificazione a Euro 2012. Avremmo da giocare la trasferta in Serbia, un incontro delicato per tante ragioni, ma un successo a Lubiana ci metterebbe in una situazione ideale.



Cosa bisogna temere della Slovenia?

Credo che l’ostacolo più grande sarà la situazione ambientale, il cosidetto fattore campo. La Slovenia punterà molto in questo match sull’orgoglio, sulla voglia di ben figurare. Senza dimenticare che è sempre una buona formazione, che ha fatto bene in diverse occasioni… Ciò non toglie che sulla carta l’Italia è superiore, come dimostrano le ultime partite giocate dalla Nazionale, su tutte quella con la Germania.

Cosa pensa del fatto di puntare sulla coppia d’attacco Cassano – Pazzini?

Mi sembra che sia la scelta migliore. Soprattutto Pazzini si sta dimostrando il centravanti giusto per la nostra Nazionale, è in grado di finalizzare al meglio tutte il lavoro della squadra.



E la decisione di rinunciare a Balotelli e De Rossi?

E’ in linea con la filosofia di Cesare Prandelli che guarda anche a valori non solo calcistici di tutti i giocatori del gruppo. L’aspetto comportamentale è fondamentale, ed è importante che i calciatori si comportino in un certo modo.

 

Non ci sono nemmeno Totti, Del Piero e Di Natale…

Totti e Del Piero stanno facendo molto bene, ma è anche vero che per la Nazionale del futuro serve un ricambio generazionale e Prandelli così ha fatto bene a non chiamarli. E’ diverso il discorso che riguarda Di Natale. L’attaccante dell’Udinese è veramente eccezionale. Sta fornendo anche quest’anno un rendimento straordinario. Forse una sua convocazione poteva essere possibile…

 

In porta invece c’è sempre Buffon. Viviano e Sirigu sono delle valide alternative?

Buffon è sempre una garanzia. Nonostante qualche errore sta riprendendo a poco a poco la forma giusta. Tra Viviano e Sirigu preferisco il portiere del Bologna. Sirigu è un portiere con buone qualità tecniche, ma ritengo Viviano più forte, in grado di diventare il numero uno della Nazionale del futuro.

 

C’è stata anche la convocazione di Parolo…

E’ stata una cosa buona. Una convocazione assolutamente meritata. Prandelli sta dimostrando di guardare a tutta la geografia del calcio italiano, senza trascurare le varie realtà di provincia.

 

Dopo la partita con la Slovenia ci sarà l’amichevole in Ucraina…

Prandelli non ha tanto tempo per allenare i giocatori della Nazionale, quindi più incontri si fanno meglio è. Molto probabilmente in Ucraina proverà alcuni calciatori.Speriamo che non venga affrontata con lo spirito sbagliato dai calciatori: c’è il derby di Milano alle porte e magari la concentrazione potrebbe fisiologicamente calare.

 

 

Come giudica la proposta del C..T. della Nazionale di far giocare il campionato di serie B all’Under 21?

Direi interessante. In serie A spesso non c’è tanto spazio per i giocatori più giovani. L’idea è buona, e credo che lo stesso campionato di serie B possa essere destinato in futuro a valorizzare ancora di più i calciatori delle nuove generazioni.

 

Nel panorama calcistico vede altre squadre forti, oltre alle solite Spagna e Germania, Olanda?

Credo che poi alla fine le migliori siano sempre le solite. Proprio Germania, Olanda, Spagna e direi anche l’Inghilterra. Le grandi d’Europa sono quelle che poi alla fine hanno la possibilità di far meglio. Certo dovessi indicarne una sopra le altre, direi la Spagna. I club, il calcio, l’organizzazione delle squadre di questa nazione è veramente notevole, il vertice non l’hanno raggiunto per caso…

 

E del lavoro di Cesare Prandelli cosa pensa?

Ottimo, sta facendo un grande lavoro, sta creando le basi per un rilancio della Nazionale. E’ una persona preparata, seria. Un giudizio che mi sento di dare anche oltre il profilo calcistico. Lo dimostra l’atteggiamento bellissimo che ha avuto alla conferenza stampa della Nazionale, quando ha portato la coccarda tricolore per ricordare i centocinquanta dell’Unità d’Italia, e poi lo stemma per non dimenticare il terribile terremoto in Giappone. Una persona veramente sensibile e straordinaria, soprattutto dal punta di vista umano.

 

(Franco Vittadini)