PARIGI ROUBAIX – Oggi si corre la Parigi – Roubaix, una corsa fantastica, affascinante, con il pavè a farla da padrone. L’Inferno del Nord come è stata definita, per le sue difficoltà, per la fatica che si fa a disputarla. Una corsa però in cui ultimamente non riusciamo a primeggiare. Si va infatti al 1999 per vedere l’ultimo successo italiano. Protagonista Andrea Tafi, vincitore nella sua carriera anche di un Giro delle Fiandre e di un Giro Lombardia, artefice di tanti successi importanti. Tafi è l’unico corridore italiano ad aver vinto sia il Giro delle Fiandre, che la Parigi – Roubaix. In questa gara Tafi ha ottenuto anche un secondo e un terzo posto e numerosi altri piazzamenti. Chi meglio di lui poteva raccontarci questa classica bellissima. Eccolo quindi in questa intervista esclusiva a ilsussidiario.net.



Oggi si corre la Roubaix: qual è il fascino di questa corsa?

E’una corsa irripetibile, direi unica nel suo genere, piena di passione indescrivibile e incredibile. La Roubaix fa parte della leggenda del ciclismo.

Un primo, un secondo e un terzo posto alla Roubaix, lei ha fatto sempre grandi cose in questa corsa…

Devo ammettere che è un po’ la “mia” corsa, quella in cui mi sono sempre trovato meglio. E ho fatto sempre cose importanti. Era il mio sogno fin da ragazzino. Quando disputavo questa gara davo sempre il mio massimo, anche per emulare un campione che ho sempre amato molto: Francesco Moser, che di Roubaix ne ha vinte tre.

Che ricordi ha della sua vittoria, fra l’altro l’ultima di un corridore italiano?

E’ stata un’emozione stupenda. So di aver compiuto un’impresa importante, che resterà per sempre, negli annali di questo sport. Quanto al fatto che sia stata l’ultima di un corridore italiano, questo mi dispiace un po’. Sarebbe bello che prima o poi l’Italia tornasse sul primo gradino del podio.

Cosa bisogna fare per vincere questa corsa?

Prepararsi bene fin dall’inverno. Seguire un programma di allenamento specifico anche molto tempo prima della Roubaix. E poi in corsa cercare di stare sempre in testa, alimentarsi bene, essere concentrati in tutte le fasi della gara.

 

Dove si deciderà la Roubaix 2011?

E’ una classica imprevedibile, dove può succedere di tutto. Innanzitutto bisogna uscire indenni dalla foresta di Arenberg, poi bisogna mantenere le posizioni di testa, non lasciarsi assolutamente sorprendere da qualche fuga improvvisa.

 

Cancellara ancora favorito numero uno?

E’ lui il favorito, il candidato numero uno al successo finale. Quest’anno poi sarà ancora più motivato, avrà una voglia incredibile di vincere, dopo i due secondi posti alla Milano – Sanremo e al Giro delle Fiandre.

 

Chi sono gli avversari che potrebbero metterlo in difficoltà, Boonen il suo primo rivale alla Roubaix?

Si direi che Boonen è il corridore che può maggiormente mettere in difficoltà Cancellara. Non vuole certo uscire a mani vuote da queste classiche del nord…

 

E gli italiani quali sono i corridori che possono far meglio?

Ballan può fare buone cose. Vedo bene anche Oss. Se sono in giornata possono essere protagonisti di questa corsa. Pozzato lo vedo meno in grado di disputare una Roubaix eccezionale.

 

Una battuta finale: è nel comitato organizzatore del Mondiale in Toscana 2013…

Sto lavorando anch’io per l’organizzazione del Mondiale di ciclismo in Toscana. E’ la prima volta per una regione che ha dato campioni, come Bartali, Nencini, Magni, Ballerini, Cipollini, Bettini, Bartoli, tanto per citarne solo alcuni. Un riconoscimento giusto. Vogliamo veramente che questi Mondiali restino indimenticabili, sia per il ciclismo, per l’avvenimento sportivo, con tante manifestazioni, in primis quelle culturali che diano lustro a tutta la Toscana. Stiamo dando il massimo perché tutto sia perfetto.

 

(Franco Vittadini)