Negli anni ’80 e ’90 il campionato italiano era considerato da tutti il più bello del mondo. I campioni stranieri facevano a gara per venire a giocare in Italia e nelle coppe europee era quasi la norma vedere una nostra rappresentante in finale. Da qualche anno è iniziato invece un rapido ed inarrestabile declino e paradigma di questa crisi è stato senza dubbio il disastroso Mondiale sudafricano, che ha evidenziato, in maniera impietosa, il momento di gravissima crisi in cui versa il nostro movimento calcistico. Dall’anno prossimo, però, si cambia registro; le big sono intenzionate a spendere come una volta e finalmente si sta ripresentando quantomeno la possibilità di vedere giovani assi del panorama internazionale calcare i nostri campi da gioco. Qualche nome? Si parla di Neymar, Ganso, Tevez, più un sogno come Cristiano Ronaldo, che quasi sicuramente, però, resterà tale. Ma non ci sono solo i giocatori nel mirino; le nostre squadre si contendono i migliori allenatori, alla stregua di un bomber o di un funambolo del pallone.
Con il noto giornalista Aldo Biscardi, conduttore tv ed ideatore del celeberrimo Processo, abbiamo quindi discusso della stagione che sta per andare in archivio e soprattutto della prossima, che potrebbe ridisegnare le gerarchie del calcio italiano e non solo. Grande attenzione è stata data soprattutto ai temi più caldi del mercato, ed in particolare al possibile valzer di panchine che potrebbe chiamare in causa i top-club dell’intero Continente.
Biscardi, innanzitutto un giudizio sull’andamento della stagione. Scongiuri dei tifosi rossoneri a parte, il Milan sembra essersi cucito un pezzo di scudetto.
Se il Milan vincerà lo scudetto, come sembra, sarà di sicuro un titolo meritato. La squadra di Allegri ha fatto un cammino assolutamente consono alle previsioni della scorsa estate. L’arrivo di Ibrahimovic è stato fondamentale in tal senso. Lo stesso Allegri, dopo un periodo iniziale di adattamento, ha fatto nel complesso un ottimo lavoro, nonostante finora avesse allenato solamente squadre di provincia. La più grossa delusione è stata invece l’Inter. Quella dei nerazzurri è stata di gran lunga una brutta annata. Soprattutto perdere come ha perso contro lo Schalke, una delle squadre più deboli della Champions, non ci sta proprio. Ed anche se arrivasse la Coppa Italia, non sarebbe un riscatto; in fondo, parliamo di una “coppetta”…
A proposito di Inter, su quali basi si poggerà, secondo lei, l’inevitabile rifondazione? A partire dal discorso-allenatore…
L’addio di Leonardo mi pare scontato. So per certo, tramite Fabio Santini, noto esperto di mercato e mio collaboratore, che il presidente Moratti ha già messo in liquidazione il tecnico brasiliano. Come possibile sostituto, si profila una sfida tra Mourinho e Guardiola. Tutto dipenderà dall’esito delle prossime sfide tra Real e Barcellona. Oltre al portoghese, ci potrebbe essere un altro ritorno eccellente in Italia, quello di Roberto Mancini. Nell’ambiente si dice che potrebbe andare alla Roma…
Ci dica di più. Proprio in questi giorni, per la verità, Mancini è stato accostato alla Juventus. In questi giorni c’è stato un incontro tra Marotta e l’agente del Mancio, De Giorgis, allo Scouting Forum di Milano anche se i due hanno smentito che abbiano parlato di Juve…
Ripeto, so da mie fonti che ci sono ottime probabilità che Mancini possa allenare la Roma. Altro non posso dire, per il momento. Quanto alla Juventus, è sicuro che cambierà guida tecnica. Non può continuare a navigare nella mediocrità come sta facendo in questi ultimi anni. Del Neri non si è rivelato all’altezza; al suo posto, l’opzione numero uno è il ritorno di Fabio Capello ma non sarà facile convincerlo, perchè lui vuole onorare fino alla fine il contratto come ct dell’Inghilterra. Nel caso fallisse la pista-Capello, la società bianconera potrebbe tentare un inserimento proprio su Mancini. Un primo colpo, comunque, la Juve l’ha già fatto: confermare Del Piero e Buffon. Il portiere resta a Torino, non c’è più alcun dubbio.
A suo avviso, è possibile un Lippi-ter a Torino?
No, non penso proprio. Credo che sia indubbio che tornerà ad allenare, è stanco di stare a riposo. Penso che prenderà una big all’estero. Bisogna solo vedere come si muoverà il valzer delle panchine.
Come vede l’arrivo di DiBenedetto alla Roma?
E’ ancora troppo presto per dare giudizi. Bisognerà prima vedere quali sono i programmi e qual è la sua disponibilità economica. So che si è parlato di Pastore, ma siamo solo ai sondaggi, non c’è ancora nulla. Quanto al tecnico, credo che Montella non sia adatto a guidare la squadra. Sarà anche bravo, per carità, ma non ha esperienza. Tanto per cominciare, non ha il patentino di allenatore. E poi non ha fatto la gavetta.
Tra i tanti campioni seguiti dalle italiane, tra i vari Neymar, Ganso, Tevez, chi potrebbe sbarcare in Italia? E c’è qualche possibilità per un ritorno di Balotelli?
Su Ganso so solo che ci sta lavorando il Milan. Vedo buone possibilità per Tevez; la trattativa è in corso, bisogna vedere come si sviluppa. Balotelli, invece, è uno da rimettere a posto. Il talento c’è ma è la testa quella che non è giusta per un campione. E’ tutto da vedere se una nostra big vuole scommettere su di lui.
Apriamo un capitolo-Napoli. Già quest’anno la squadra è andata vicinissima allo scudetto, cosa le manca per vincerlo?
Il secondo posto di quest’anno è un risultato straordinario. Chi se lo immaginava, ad inizio stagione… Ho parlato con Mazzarri che mi ha detto che per l’anno prossimo vuole solo due acquisti: un difensore ed un centrocampista di grosso nome. Con queste due pedine il Napoli è indubbiamente da scudetto. Lo stesso Mazzarri mi ha assicurato che resterà a Napoli. Non va da nessuna parte, garantito.
Bene, ci ha dato una dritta che i tifosi azzurri sicuramente gradiranno. E su Inler invece cosa ci dice?
Lei come ha interpretato la sua ‘non esultanza’ di domenica? Io credo che Inler andrà al Napoli. Forse c’è già un’opzione. Comunque non c’è alcun dubbio: il giocatore vestirà la maglia azzurra.
Una sua vecchia battaglia è quella della moviola in campo. Crede sempre che il calcio moderno non possa farne a meno?
Assolutamente sì. La novità è che finalmente il parruccone della Fifa (il presidente Blatter, ndr) dal prossimo anno sperimenterà la moviola in campo per il gol-non gol. Questo è già un primo passo. Capello, per un gol non visto di Lampard, con la palla che era entrata di mezzo metro, ci ha perso un Mondiale così. Per il futuro, mi auguro che l’elettronica venga utilizzata anche per altre situazioni.
Per finire, lei che conosce molto bene Luciano Moggi, pensa che rientrerà nel mondo del calcio?
Credo che dipenda tutto dal processo di Napoli, se ci sarà o meno un’assoluzione per lui. L’intenzione di tornare c’è. In quale squadra, però, non lo so. Questa è una cosa che lui non dice a nessuno.
Magari torna alla Juve?
Mah, non saprei. Lui conosce bene Andrea Agnelli ma chissà…
(Alessandro Basile)