L’Arsenal di Wenger crolla sotto i colpi del Bolton e dice addio alle speranze di scudetto. Il sogno si infrange al noventesimo minuto del match tra i gunners ed il Bolton, quando Tamir Cohen, di testa, mette alle spalle del portiere londinese la palla del definitivo due a uno. Spedendo la sua squadra nelle parti alte della classifica e l’Arsenal all’inferno. Adesso i londinesi, che hanno vinto solo una delle ultime sette partite, si ritrovano a nove lunghezze dalla capolista Manchester United a quattro gare dal termine: vincere lo scontro diretto domenica prossima all’Emirates servirà comunque a poco.
Nel match di sabato l’Arsenal ha giocato bene, macinato il proprio gioco veloce e frizzante, ma non è stato capace di concretizzare la mole di gioco prodotto. Il Bolton ha dato una lezione di cinismo ai londinesi: ben chiuso dietro si è affidato a sporadiche ripartenze veloci, capaci però di fare malissimo e di fare un regalo bellissimo ed inatteso a sir Alex Ferguson. Wenger punta sul collaudato modulo 4-2-3-1, con Walcott, Fabregas e Nasri a supportare la punta Van Persie.
Il Bolton, reduce dal tracollo (5 a 0) rimediato in semifinale di FA Cup contro lo Stoke City, cerca il riscatto schierandosi con il classico 4-4-2 in cui Sturridge e Davies sono le punte. L’Arsenal prende in mano le redini del gioco sin dai primi minuti: il 64% di possesso palla, a fine primo tempo, a favore dei gunners la dice lunga sull’andamento della gara, costantemente nelle mani degli uomini di Wenger. Eppure, al trentottesimo minuto, accade ciò che non ti aspetti: Fabregas e compagni creano, ma non inquadrano mai la porta, mentre il Bolton cresce e trova il gol in seguito ad una strepitosa azione di Lee murata in corner. Sul susseguente tiro dalla bandierina Cahill svetta di testa, Nasri appostato sul primo palo respinge corto e Sturridge, attaccante arrivato in prestito dal Chelsea, in tuffo di testa firma il suo settimo gol stagionale. La reazione furente dei gunners si infrange sul palo, centrato dall’ottimo Fabregas a pochi istanti dal riposo. La ripresa si mantiene degna della prima emozionante frazione: Djourou stende lo scatenato Sturridge in area quando il secondo tempo è cominciato da meno di un minuto: rigore e Bolton che si gioca dal dischetto la chance del raddoppio. Dagli undici metri va capitan Davies, che però tira centralmente facendosi respingere il tiro dal portiere Szczesny. “Gol sbagliato gol subito” recita una vecchia legge non scritta del calcio: e, infatti, dopo nemmeno 45 secondi l’Arsenal pareggia con Van Persie, bravissimo a scambiare con Fabregas al limite e a scagliare un sinistro, da appena dentro l’area, che gli vale il quindicesimo gol in Premier League nella stagione.
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Il secondo tempo è un monologo biancorosso: Arsenal alla ricerca del gol vittoria per portarsi a sei punti dallo United prima dello scontro diretto e Bolton arroccato dietro a difesa del pareggio. Ma i Trotters si difendono in maniera ordinata, senza mai andare in sofferenza: e trovano addirittura le forze per una sortita offensiva proprio allo scadere, che porta al gol vittoria di Cohen, entrato da cinque minuti al posto di Sturridge, che approfitta della marcatura distratta di Djourou per infilare Szczesny e regalare al Bolton la quinta vittoria interna di fila. Un gol da dedicare al padre Avi, ex difensore di Premier morto a dicembre in un incidente di moto, il cui volto compare in bella mostra sulla maglietta di Tamir.
Per l’Arsenal, che rimane a 64 punti dietro a Manchester United (73) e Chelsea (67), è notte fonda: i Red Devils, ormai lontanissimi, si preparano a festeggiare il titolo.