Un doppio Messi affonda il Real e porta il Barcellona ad un passo dalla finale di Wembley al termine di una gara che, nel suo complesso, ha lasciato delusi i tantissimi appassionati che vedevano in questa sfida la summa del calcio moderno. Vince il Barcellona e, quindi, vince Guardiola, capace anche questa sera di mostrare al Bernabeu un calcio fatto di fraseggi veloci, giocate illuminanti e fantasiose, mandate a memoria da un parterre di giocatori di un altro pianeta. Il Real di Mourinho cede alla distanza: la sciagurata e forse affrettata espulsione di Pepe complica i piani dei blancos, scesi in campo per tenere uno zero a zero al fine di giocarsi tutto al Camp Nou la prossima settimana. Così non è stato: Messi ha chiuso qualsiasi discorso qualificazione in undici minuti di fuoco, sufficienti al Pallone d’Oro per raggiungere quota 52 gol in stagione. Davvero un extraterrestre.
La prima frazione è dominata dalla paura di prendere gol. Le squadre si temono, si rispettano e sanno benissimo che la qualificazione alla finale di Wembley si giocherà nell’arco dei 180 minuti: ne scaturisce così una prima parte di gara contratta e nervosa, con le due squadre chiuse bene dietro e che affidano ai propri avanti (Messi-Villa e Di Maria-Ronaldo) il compito di spaventare le difese avversarie con improvvise accelerazioni offensive. Il risultato però non si sblocca e la prima frazione si chiude lasciando l’amaro in bocca ai tifosi, al termine di quarantacinque minuti di gioco molto tattici e poco spettacolari.
Seconda frazione di gara decisamente più vivace: il Real alza il baricentro e il Barcellona prova ad imprimere una svolta al match, provando a far fruttare con improvvise verticalizzazioni il possesso palla costante. La svolta però arriva per una sciagurata decisione dell’arbitro Stark che, a metà ripresa, sventola in faccia a Pepe un rosso diretto per un’entrata a gamba tesa su Dani Alves: il fallo c’è, ma l’espulsione diretta lascia più di un dubbio sulla decisione dell’arbitro. Il Real, in dieci uomini, crolla sotto la pressione del Barcellona e di un Messi che, inevitabilmente più libero, comincia a sfornare magìe in ogni parte del campo. Alla mezz’ora il numero dieci blaugrana trasforma in oro un pregevole assist del nuovo entrato Afellay e. dieci minuti più tardi, decide che è giunto il momento di regalare emozioni allo stato puro: lo slalom solitario nel cuore della difesa avversaria, i dribbling leggiadri e veloci prima di depositare la palla in fondo al sacco sulla disperata uscita di Casillas, sono da alzarsi in piedi ad applaudire. Questo era il Clasico che ci attendevamo.
Ultima nota negativa: tra primo e secondo tempo, al momento del rientro delle squadre negli spogliatoi, alcuni giocatori si sono resi protagonisti di un piccolo parapiglia all’ingresso del tunnel, costato il rosso al secondo portiere del Barcellona Pinto. Di questo, invece, non sentivamo affatto la mancanza.
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Real Madrid: Casillas, Pepe, Sergio Ramos, Cristiano Ronaldo, Diarra, Marcelo, Xabi Alonso, Arbeloa, Albiol, Di Maria, Ozil (Adebayor)
A disposizione: Adan, Granero, Garay, Kakà, Higuain, Benzema, Adebayor
Allenatore: Josè Mourinho
Barcellona: Victor Valdes, Dani Alves, Pique, Puyol, Xavi, Villa (Sergi), Messi, Mascherano, Keita, Busquets, Pedro (Afellay)
A disposizione: Pinto, Fontas, Thiago Alcantara, Sergi, Milito, Afellay, Suarez
Allenatore: Pep Guardiola
Ammoniti: Arbeloa (R) – Sergio Ramos (R) – Dani Alves (B) – Mascherano (B)
Espulsi: Pepe (R) – Pinto (B)
Recupero: 2 minuti (p.t.) – 3 minuti (s.t.)
Arbitro: Stark (Germania)
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Casillas, voto 6
Arbeloa, voto 5,5
Sergio Ramos, voto 6
Albiol, voto 6
Marcelo, voto 5,5
Diarra, voto 6
Pepe, voto 5
Xabi Alonso, voto 5,5
Ozil, voto 5 (Adebayor, voto 6)
C.Ronaldo, voto 6
Di Maria, voto 6,5
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Valdes, voto 6
Dani Alves, voto 6
Mascherano, voto 6,5
Pique, voto 6
Puyol, voto 6,5
Xavi, voto 6,5
Busquets, voto 6,5
Keita, voto 6
Pedro, voto 6 (Afellay, voto 6,5)
Messi, voto 9
Villa, voto 6,5 (Sergi, s.v.)
Paolo Camiciotti