Stasera si gioca. Le polemiche verranno spazzate via e tutta la Spagna, e non solo, si fermerà per assistere alla super sfida tra Real Madrid e Barcellona. Una vigilia che però ha visto un duro scontro tra Pep Guardiola e Josè Mourinho, oggetto degli attacchi: gli arbitri. Ad aprire le danze ci ha pensato il tecnico blaugrana che sabato sera ha espresso un desiderio chiaro e semplice: che l’arbitro non fosse un portoghese, come capitato l’anno scorso per Inter-Barcellona. In quella gara ci furono alcuni episodi dubbi, come un fuorigioco millimetrico di Milito sul gol del tre a uno e un rigore non assegnato ai blaugrana. «Se c’è una cosa che posso dire con certezza – ci spiega Paolo Casarin, ex designatore arbitrale e opinionista di Controcampo – è che le parole del tecnico catalano non hanno influito sulla scelta effettuata dall’Uefa circa l’arbitro da mandare. Queste decisioni, infatti, vengono prese con un po’ di anticipo, visto che c’è anche da gestire l’organizzazione delle trasferte (voli, albergo…) che non si può fare in tempi brevissimi. Ecco perché la designazione del tedesco Wolfgang Stark si può considerare imparziale. Guardiola credo abbia espresso un auspicio, un suo gradimento sulla designazione…».



In ogni caso il lavoro dell’arbitro Stark non sarà facile. Avrà addosso gli occhi di tutti e per lui non sarà una serata come le altre. Casarin però sottolinea come un arbitro di lungo corso come il tedesco è conscio che arbitrerà un match importante e la concentrazione e l’impegno saranno massimi. «Ha quasi quindici anni di carriera e sa come gestire situazioni come questa. Anche per lui sarà una partita importante e da ex arbitro gli auguro che ci siano meno situazioni dubbie possibili».



 

Infine una battuta su questo stile che sempre di più sta prendendo il sopravvento nel calcio, quello di dubitare sulla buona fede della classe arbitrale. «Da che mondo è mondo – conclude Casarin – quando ci sono situazioni importanti o la posta in palio è alta, saltano fuori questi discorsi. Purtroppo così l’arbitro viene però messo in seria difficoltà. Poi, finita la gara, finisce tutto. Alla fine sono solo parole…». E’ tutto pronto per il “derby del mondo”. Wolfang Stark, giacchetta nera di Landshut, è chiamato ad arbitrare una delle gare più importanti della sua carriera.



 

 

(f.mont.)