Ieri sera, lunedì 4 aprile 2011, al programma “Premium Football Club” in onda su Premium Calcio, era ospite Diego Pablo Simeone, l’allenatore del Catania fresca vincitrice del derby siculo.

Il mister ha parlato della sua esperienza in Sicilia, dell’Inter (squadra cui è rimasto molto legato) e del suo futuro da tecnico, rilasciando dichiarazioni d’amore per la città di Catania e la sua gente: “Aver vinto il derby contro il Palermo per 4 a 0 mi rende contento, soprattutto per la città di Catania, che avrà goduto tutto il giorno”.



Squadra appena sopra la zona salvezza, ma con un mister che non dorme sugli allori: “Noi sappiamo che al di là di questa gioia già da domenica prossima dovremo continuare a lottare, perché il nostro campionato non è ancora finito. Per noi il fattore campo è molto importante: la forza che ti dà la gente è un qualcosa in più, che i ragazzi sentono, però per fare un salto di qualità dobbiamo prenderci qualcosa fuori, non possiamo aspettare ogni volta di giocare in casa”.



Simeone si lascia poi andare ad un paragone con la sua Argentina: “Mentalità argentina a Catania? La mentalità argentina assomiglia a quella del sud, in questo caso a quella siciliana: è un ambiente caldo, ma preferisco parlare di mentalità siciliana”.

Simeone, interpellato anche sulla volata scudetto, dice la sua: “Credo che il Milan abbia qualche giocatore con maggiore qualità in ogni reparto, mentre il Napoli gioca un calcio equilibrato che però ha bisogno del collettivo. Il Milan riesce a indirizzare la partita con una giocata del singolo, il Napoli ha bisogno di tutto il suo cuore. Il campionato è lungo e possono esserci delle possibilità anche per l’Inter: mi è dispiaciuto per il derby perso, io ho tifato assolutamente per i nerazzurri”.



Il “Cholo” infatti non ha mai fatto mistero della sua simpatia per i nerazzurri, squadra in cui ha militato per due stagioni collezionando 85 presenze e 14 reti, diventando un idolo della tifoseria nerazzurra e simbolo di abnegazione e dedizione alla causa dell’Inter.

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Simeone commenta poi l’esonero di Serse Cosmi del Palermo, in seguito alla sconfitta subita proprio contro il suo Catania: “Quando un presidente prende un allenatore e dopo quattro partite lo fa fuori significa che è uno sbaglio del presidente, non uno sbaglio dell’allenatore: se non dai fiducia ad un allenatore dopo quattro giornate, con vittoria sul Milan, vuol dire che non avevi fiducia fin dall’inizio”.

Infine Simeone risponde così alle voci di mercato che lo davano vicino alla panchina dell’Inter per il dopo Mourinho: “Non c’è mai stato nessun contatto, anche se devo ammettere che quando l’ho letto sui giornali mi sono sentito contento”.

E sul futuro chiude così: “Catania a vita? Ora dobbiamo pensare a queste sette finali, non ha senso pensare ad altro. La panchina dell’Atletico Madrid? So che a Madrid la gente mi vuole molto bene, ho passato dei bei momenti lì e prima o poi arriverò, ne sono sicuro, ma oggi sono contento di essere a Catania”.