E’ il Volley Day, la finalissima del campionato italiano tra Bre Banca Lannutti Cuneo e Itas Diatec Trentino. Tutto in una partita per vedere se vinceranno ancora i campioni in carica di Cuneo o i campioni d’Europa e del mondo di Trento. E’ anche la finale più attesa, la stessa dell’anno scorso. Per parlare di questa partita abbiamo sentito Andrea Lucchetta, campione del mondo nel 1990 con l’Italia, quando fu eletto anche miglior giocatore del torneo. Tre stagioni da giocatore anche a Cuneo dal 1994 al 1997. Andrea Lucchetta che ha ideato, costruito e prodotto insieme a Rai fiction un cartone animato, in onda tutte le domeniche su Rai Due alle 8,30. Protagoniste della serie animata intitolata “Spike Team”, sono ragazze che formano una squadra di pallavolo, allenata da un mister fuor dal comune Lucky, un personaggio animato dall’aspetto molto simile all’ex pallavolista.Cartone poi tradotto in tre libri. L’ultimo è stato presentato proprio in questi giorni al “Salone del libro di Torino”.
C’è Trento – Cuneo, la finale del campionato, quella che tutti si attendevano. Chi parte favorita?
Non c’è una favorita. In un match secco può veramente succedere di tutto. Pronostico veramente incerto.
Trento però sembra soffrire molto Cuneo, dato che ha perso con la squadra piemontese, sia nella finale di Coppa Italia, che in quella di Supercoppa, che l’anno scorso nella finale scudetto. Potrebbe essere decisiva questa cosa?
Certo è un aspetto che può incidere in questa partita. Bisogna vedere se Trento, dal punto di vista psicologico, sentirà questo tipo di pressione. In una finale unica ci sono anche questi piccoli aspetti che possono essere determinanti per la vittoria di una o dell’altra squadra.
Quanto incideranno le scelte dei due tecnici nella finale?
Ormai Stoytchev e Giuliani si conoscono benissimo. Studieranno mosse e contromosse tattiche ma in fondo sono due formazioni che si sono affrontate spesso e si conoscono alla perfezione.
Può pesare invece la paura di vincere lo scudetto di Trento che nel 2009 è stata battuta in finale da Piacenza e nel 2010 da Cuneo?
Non credo. Penso che quando sei in una finale, te la giochi e cerchi di dare tutto quello che hai. La voglia di vincere un trofeo così importante è troppo grande…
Come si giocherà Trento – Cuneo? Quali reparti delle due formazioni possono essere decisivi per la vittoria di una o dell’altra squadra?
Per Trento penso che il reparto più forte sia sicuramente l’attacco, con giocatori del calibro di Juantorena in grado di mettere in difficoltà Cuneo. La formazione piemontese invece è molta forte a muro. Dipenderà anche dal contributo di Grbic, dalla sua intelligenza durante la partita a gestire questo reparto.
Quanto conterà invece l’assenza di un giocatore così importante come Parodi per Cuneo?
Penso che Cuneo abbia dimostrato di poter sopperire all’assenza di Parodi. Patriarca ha dimostrato tutto il suo valore, consentendo alla formazione piemontese di trovare un’alternativa molto valida sul piano tecnico.
Finale secca, garanzia di spettacolo e di interesse per la pallavolo? Non sono meglio però i cinque incontri di finale per decretare veramente la squadra più forte?
Sicuramente la finale unica è garanzia di interesse, di spettacolo. Il Volley Day è bellissimo per questo sport. Bisogna ammettere che una finale giocata al meglio delle cinque partite garantisce maggiormente chi sia veramente la squadra più forte. E allora faccio una proposta. Posso?
Prego ci dica…
Perché non disputare una finale sulle sette partite? Quest’anno era anche l’occasione giusta per celebrare i centocinquant’anni dell’Italia. Si poteva giocare il primo incontro a Trento, poi il secondo a Cuneo. E poi gli altri cinque in giro per l’Italia. Sarebbe stato il modo ideale per diffondere ancora di più questo sport nel nostro paese.
E l’idea di un campionato europeo in futuro? Cosa ne pensa?
Sarebbe fantastico. Quattro squadre italiana potrebbero partecipare a questo campionato europeo. Quelle naturalmente in grado di garantire bilanci, progetti consoni a questa manifestazione. E anche la disponibilità naturalmente di un palazzetto adeguato. Per realizzare tutto questo bisognerebbe innanzitutto ridurre il campionato a quelle dieci squadre in grado di mantenere sempre una competitività economica oltre che tecnica. Partire da lì e poi magari provare a realizzare questa idea.
Lei ha anche realizzato questa serie di cartoni animati sulla pallavolo, intitolata “Spike Team”, in onda su Rai Due. Una risposta italiana ai cartoni giapponesi …
E’ un modo per diffondere questo sport, la pallavolo, per farlo conoscere anche ai più piccoli. Un cartone animato divertente che vuole far emergere i valori unici, eccezionali che la pallavolo possiede.
Un progetto riproposto anche su carta stampata, con l’edizione di tre libri. Con la presenza anche al “Salone del libro di Torino 2011”…
E’ un altro modo per diffondere questi messaggi e farli conoscere a un pubblico differente da quello televisivo. Un’operazione che sta dando notevoli riscontri positivi.
(Franco Vittadini)