La trentacinquesima giornata di serie A si chiude con la vittoria della Juventus sul campo di una bella Lazio: a decidere, a tre minuti dal termine, è Simone Pepe che, con una rasoiata di sinistro, spedisce la Lazio all’inferno e rianima le speranza Champions League della Vecchia Signora. La gara, combattuta per novanta minuti, va in archivio senza particolari sussulti in campo: le due squadre, preoccupate dal non perdere punti preziosi per i propri obiettivi, hanno dato vita ad un match intenso e gagliardo, ma molto poco spettacolare. La gara, decisa allo scadere, consegna alla bande Del Neri tre punti preziosi e fa felice la Roma di Montella, piombata in piena bagarre quarto posto: a tre giornate dalla fine le due compagini romane e l’Udinese si trovano divise da un solo punto. E la Juve sta arrivando.



Il primo tempo si chiude a reti bianche. La Lazio parte bene, schiaccia la Juventus nei propri sedici metri, ma alla squadra di Reja manca la lucidità al momento dell’ultimo passaggio: la difesa bianconera, guidata splendidamente dalla coppia Barzagli-Chiellini, ha così vita facile a resistere alla pressione biancocelste, che si rivela costante ma sterile.



I bianconeri si presentano dalle parti di Muslera solo una volta, ma quando lo fanno vanno vicinissimi al gol: la girata di sinistro di Matri, a tu per tu con il  portiere laziale a pochi minuti dal fischio dell’arbitro, impone al numero uno biancoceleste una parata straordinaria, tutta isinto e riflessi fulminei. Dalla parte opposta Buffon viglia attento e sventa con sicurezza le minacce portate alla sua porta, che arrivano dai tiri da fuori dei centrocampisti laziali.

Il secondo tempo propone dieci minuti di Juve arrembante. La Lazio, sorpresa da tanta veemenza, arretra il proprio baricentro, salvo poi tornare a macinare il proprio gioco quando la sfuriata bianconera inevitabilmente si placa con il passare dei minuti. La parte centrale della seconda frazione è un monologo biancoceleste: la Lazio preme con costanza ed insistenza, ma non riesce a portare seri pericoli dalle parti di Buffon, che tiene in piedi la Juve con la sicurezza dei giorni migliori. Quando tutto lasciava presagire lo 0 a 0 ecco l’episodio della svolta: Ledesma, espulso per somma di ammonizioni, lasciava in dieci la squadra a dieci minuti dal termine. La Juve ne approfittava dando fondo alle residue energie e portandosi stabilmente sulla trequarti avversaria. A pochi minuti dalla fine era Pepe a trovare la deviazione ravvicinata che portava tre punti d’oro alla Juve. E che faceva scendere ombre nefaste sul futuro laziale.



 

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Lazio (4-4-2): Muslera, Lichtsteiner, Biava, Dias, Garrido, Hernanes, Ledesma, Matuzalem, Brocchi, Floccari, Zarate 

A disposizione: Berni, Scaloni, Bresciano, Gonzalez, Kozak, Del Nero, Rocchi 

Allenatore: Reja 

 

Juventus (4-4-2): Buffon, Motta, Barzagli, Chiellini, Grosso, Krasic, Melo, Aquilani, Pepe, Matri, Del Piero 

A disposizione: Storari, Bonucci, Sorensen, Traoré, Salihamidzic, Giandonato, Toni 

Allenatore: Del Neri 

 

Arbitro: Mazzoleni 

 

Ammoniti: Ledesma (L) – Grosso (J) – Pepe (J) – Salihamidzic (J)

 

Espulsi: Ledesma (L) per somma di ammonizioni

 

Marcatori: Pepe (J) al 42 s.t.

 

 

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Muslera, voto 6

Lichtsteiner, voto 6.5

Biava, voto 6.5 (Scaloni s.v.)

Garrido, voto 6

Dias, voto 6

Hernanes, voto 6

Ledesma, voto 5.5

Matuzalem, voto 6

Brocchi, voto 6 (Gonzalez s.v.)

Floccari, voto 6

Zarate, voto 6 (Bresciano s.v.)

 

 

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Buffon, voto 6.5

Motta, voto 6 (Salihamidzic s.v.)

Barzagli, voto 6.5

Chiellini, voto 6.5

Grosso, voto 5.5

Krasic, voto 5.5

Melo, voto 6

Aquilani, voto 6

Pepe, voto 6.5

Matri, voto 5.5 (Toni s.v.)

Del Piero, voto 6 (Bonucci s.v.)