Il Manchester United vola a Wembley per la finale di Champions League. Ad attenderlo troverà il Barcellona di Guardiola, attento osservatore in tribuna all’Old Trafford questa sera, per la riedizione della finale di Roma di due anni fa.
Gli uomini di Sir Alex Ferguson, già forti del doppio vantaggio ottenuto in Germania nella gara d’andata, hanno dato vita ad una gara intensa, spettacolare e combattuta, affrontata con il piglio sicuro di chi non vuole concedere nulla agli avversari.
I Red Devils non hanno tradito le attese: avrebbero potuto gestire il vantaggio con una gara accorta ed impostata sul contropiede, invece hanno dato fondo alle proprie energie mostrando massimo rispetto per l’avversario e per la competizione.
E così lo United, in un crescendo rossiniano, con il passare dei minuti ha alzato i ritmi, schiacciato lo Schalke nella propria trequarti e preso in mano le redini del gioco con autorità.
Lo Schalke, salito a Manchester nel tenativo di evitare figuracce, torna in Germania comunque a testa alta: arrivare sin qui ed uscire contro questo United è comunque un motivo di orgoglio.
La prima frazione si chiude con gli inglesi in vantaggio per due reti ad una. Il parziale potrebbe far credere ad una gara combattuta ed emozionante, in realtà il risultato è frutto di gravi disattenzioni difensive da una parte e dall’altra, che concedono a Valencia e Gibson per lo United e a Jurado per lo Schalke l’onore di iscrivere il proprio nome sul taccuino dell’arbitro.
La gara, infatti, ha stentato parecchio a decollare, come bloccata tra la paura dei tedeschi di subire una goleada e le preoccupazioni del Manchester in vista della gara che vale la Premier contro il Chelsea: il gol di Valencia ha avuto, in questo contesto, il merito di sparigliare le carte e portare la partita a regalare emozioni sui binari del diverimento.
Lo United ha continuato anche per i secondi quarantacinque minuti a macinare il proprio gioco attento e veloce, affidando ad un ispiratissimo Valencia il compito di mettere costantemente in affanno la retroguardia tedesca con poderose accelerazioni sulla fascia destra. I gol di Anderson arrivano come logica conseguenza di una supremazia a tratti imbarazzante degli inglesi, capaci di rintuzzare le rare folate offensive dello Schlake e abili a ripartire in velocità con micidiali contropiedi.
La partita si chiude sul risultato di 4 a 1: il Manchester vola a Wembley con pieno merito.
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Manchester United: Van der Sar, Anderson, Berbatov, Smalling, Nani, Scholes, Rafael, O’Shea, Evans, Valencia, Gibson
A disposizione: Kuszczack, Evra, Giggs, Owen, Vidic, Fletcher, Hernandez
Allenatore: Ferguson
Schalke 04: Neuer, Escudero, Metzelder, Howedes, Uchida, Farfan, Baumjohann, Papastatopoulos, Jurado, Draxler, Raul
A disposizione: Schober, Sarpei, Edu, Matip, Schmitz, Karimi, Huntelaar
Allenatore: Rangnick
Arbitro: Proenca (Portogallo)
Ammoniti: Gibson (M) – Scholes (M) – Anderson (M) – Escudero (S)
Espulsi: –
Marcatori: Valencia (M) – Gibson (M) – Jurado (S) – Anderson (M) – Anderson (M)
Recupero: 2 minuti (p.t) – 3 minuti (s.t.)
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Van Der Sar, voto 6.5
Anderson, voto 7.5
Berbatov, voto 6.5 (Owen s.v.)
Smalling, voto 6.5
Nani, voto 6
Scholes, voto 6.5
Rafael, voto 6 (Evra s.v.)
O’Shea, voto 6.5
Evans, voto 6
Valencia, voto 7.5
Gibson, voto 7
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Neuer, voto 6
Uchida, voto 6
Howedes, voto 5.5 (Huntelaar s.v.)
Metzelder, voto 5.5
Escudero, voto 5
Papadopoulos, voto 5
Jurado, voto 6
Farfan, voto 5.5 (Matip s.v.)
Baumjohann, voto 5.5 (Edu s.v.)
Draxler, voto 5.5
Raul, voto 5.5
Paolo Camiciotti