Protagonista al Giro d’Italia 2011, dove è arrivato secondo dietro ad Alberto Contador, e alla Milano – Sanremo 2011, dove ha disputato una grande gara, Michele Scarponi è uno dei corridori più interessanti di questa stagione ciclistica. Uno dei nostri uomini di punta con Vincenzo Nibali ed Ivan Basso delle grandi corse a tappe. Ora che il Tour entra nella sua fase decisiva (da oggi ci sono i Pirenei) chiedere a lui un parere sull’ edizione 2011 e parlare a ruota a libera di ciclismo era inevitabile. Eccolo quindi in questa intervista esclusiva a ilsussidiario.net



Complimenti ancora per il suo fantastico Giro e per il suo secondo posto: Cosa dice di questo Tour? Lo sta seguendo in televisione?

Grazie dei complimenti (ride ndr). Sono proprio contento di questo secondo posto, ma certo un giorno spero di vincerlo questo Giro: sarebbe veramente bellissimo. Quanto al Tour, lo seguo quando posso in tv e devo dire che mi ha molto rattristato vedere tutte queste cadute, che hanno eliminato tanti possibili protagonisti della corsa francese.



Gara ad eliminazione quindi, con tanti potenziali vincitori del Tour che si sono ritirati. Forse anche Contador pagherà le cadute: lo spagnolo potrebbe addirittura lasciare la corsa francese. Se fosse veramente così chi vede come favorito? Crede più nei fratelli Schleck, soprattutto in Andy o Evans?

Innanzitutto mi auguro che Contador non si ritiri. Sarebbe veramente un peccato per tutti. Lui è veramente il re delle corse a tappe. Fa la differenza: sempre. Certo in sua assenza Andy Schleck e Evans potrebbero essere i favoriti. L’australiano ha un vantaggio: è molto forte a cronometro. Il lussemburghese riesce invece a dare ogni anno il meglio nella corsa francese. Di fronte a un’eventualità del genere potrebbero approfittarne in tanti: i tedeschi Kloden e Martin, lo spagnolo Sanchez, secondo in classifica generale. Lo slovacco Velits, più che una promessa o il francese Voeckler,attuale maglia gialla. E anche alcuni italiani…



Pensa che sia proprio Andy Schleck,il corridore destinato a prendere l’eredità di Contador?

E’ forte. Soprattutto al Tour dà il meglio di sé stesso. Contador però è un ciclista che per tutta la stagione mantiene livelli tecnici assoluti. Che Schleck sembra al momento non avere.

Al Tour c’è anche Mark Cavendish, che è sicuramente un velocista straordinario…

E’ veramente fortissimo. Con le sue vittorie ormai è entrato a far parte del gotha dei velocisti della storia del ciclismo.

Torniamo alle cadute (tantissime). Strade strette e curve pericolose non segnalate, una moto che ha agganciato un corridore e un’auto che ha fatto strike con Flecha e Hoogerland. Era inevitabile che capitasse tutto questo. Ma non le sembra che sia veramente un po’ troppo?

Certo sono allibito, sconcertato di tutto quello che è successo. Non mi sembra possibile non salvaguardare per niente la sicurezza e l’incolumità dei corridori. Sono senza parole…

 

Perché a proposito di questo al Giro basta poco per cancellare le tappe o cambiare i percorsi e al Tour tutto questo non succede? E’ una responsabilità anche dei corridori?

Credo anch’io che bisognava fare qualcosa di più, muoversi, protestare. In primis le squadre e i corridori stessi, perché si faccia in modo che non capitino più, in futuro, situazioni del genere.

 

Parliamo invece dei suoi compagni di squadra presenti al Tour. In questi giorni vi siete sentiti con Cunego? Come sta? Farà la classifica o punta alle tappe?

Non l’ho sentito. Un corridore in una grande corsa a tappe vuole solo essere concentrato e riposarsi quando può. Essere al top della condizione. Vedo Damiano in forma: credo punterà alla classifica generale.

 

Petacchi invece come sta? Ai microfoni della Rai ha detto che si sente bloccato: c’è una ragione precisa? Ce la può dire se la conosce? Ha sentito e per caso fatto compagnia ad Alessandro in questo suo momento delicato?

Ci siamo scambiati qualche sms. Non conosco i motivi di questo suo momento. Ritengo Alessandro uno dei più forti sprinter di sempre, anche adesso che ha trentasette anni. So però che sa resistere anche in salita. Lo aspetto dopo le grandi montagne per sferrare una volata delle sue.

 

Parliamo delle altre squadre, degli altri protagonisti del Tour. Come ha visto Basso fin’ora? Secondo lei può tirare fuori un’impresa come quella dello Zoncolan dell’anno scorso, o in questo Tour non ci sono pendenze per fare un numero del genere?

Basso non ha il cambio di ritmo. Va in montagna con il suo passo. Però penso che possa far bene. Si è preparato al meglio per questo Tour.

 

Lei invece al Giro, tra i migliori in classifica, era quello che le salite le affrontava di potenza ed è arrivato secondo. E’ vero che ad andare molto agili si salva la gamba in salita o è solo questione di gusti personali? Crede che con un allenamento specifico potrebbe alzare la sua cadenza di pedalata e puntare a battere Contador?

Sinceramente io potrei anche migliorare le mie caratteristiche tecniche, ma battere Contador è veramente difficile. Anche se ci proverò in futuro. sicuramente non mi tirerò indietro.

 

E questo Tour, conosce il percorso della corsa francese? Dove si deciderà? Più importanti i Pirenei o le Alpi? Vede qualche tappa più difficile delle altre?

Non conosco alla perfezione il tracciato della corsa, ma credo che come al solito saranno le Alpi a decidere chi arriverà in maglia gialla, a Parigi.

 

La settimana prossima andrà a Pinerolo a vedere la tappa?

Sarò in ritiro a Livigno. Voglio concentrami sul finale di stagione, in particolare sulla Vuelta che correrò.

 

Lei è un corridore completo, protagonista al Giro, protagonista alla Sanremo; nelle corse di un giorno e in quelle a tappe. Ma cosa pensa del Tour, quali sono i suoi programmi futuri?

Vorrei tornare a correrlo magari l’anno prossimo. Giro e Tour assieme. E’ una cosa che mi piacerebbe molto. Vincere anche il Tour? Si l’ammetto sogno di vestire la maglia gialla un giorno a Parigi. E’ una corsa veramente speciale. Poi è dal 1998 che un italiano non la vince. Sarebbe veramente fantastico.

 

(Franco Vittadini)