E siamo così al secondo giorno al Tour de France, con il belga Gilbert, maglia gialla. Anche se dopo questi scampoli iniziali, sarà lo spagnolo Alberto Contador il corridore da battere. Lui eccezionale vincitore del Giro d’Italia 2011, ma anche investito dalle mille polemiche per la famosa vicenda doping, che lo sta interessando ormai da tempo. Per parlare del Tour 2011 abbiamo così sentito un vecchio leone del ciclismo italiano, Francesco Moser. Eccolo quindi in questa intervista a ilsussidiario.net.



Moser, Contador imbattibile?

Credo che nello sport e quindi anche nel ciclismo non ci sia nessuno imbattibile, nemmeno lo stesso Contador…

Come giudica invece i fischi contro il corridore spagnolo?

Penso che dipendano un po’ dalla situazione che si è creata. Quella che vede lo spagnolo al centro di numerose polemiche per la sua vicenda personale a tutti ormai nota, che non arriva mai a una soluzione definitiva. Aggiungo però che se ci fosse stato un campione francese non l’avrebbero mai fischiato…



I suoi rivali principali per la vittoria finale a questo Tour?

Schleck, Evans, ma credo anche in Basso. Si è preparato bene e ha le sue carte da giocare.

Cunego?

Non mi sembra così competitivo come questi altri corridori, anche se al Giro della Svizzera ha fatto molto bene.

Dove si deciderà la corsa francese? E’ un Tour duro?

Questo Tour è sicuramente molto difficile. Credo poi che saranno quelle due – tre tappe finali a decidere tutto. Non vorrei però che la presenza di tanta montagna pregiudicasse l’andamento della corsa francese, come al Giro, dove lo stesso Contador ha fatto quello che ha voluto.



 

Contador si può paragonare ai grandi ciclisti del passato come Hinault e Indurain?

Non saprei. Non si possono fare paragoni tra le diverse epoche del ciclismo e tra i loro campioni. Il ciclismo moderno è molto cambiato.

 

Contador si limita a vincere le grandi corse a tappe, ma non vince mai il Mondiale o le classiche di un giorno…

Ora i corridori danno molta importanza alla programmazione. Si scelgono determinati obiettivi e si punta su quelli. Non si corre in continuazione per vincere sempre. Così fa anche Contador.

 

(Franco Vittadini)