Il Bayern dilaga col Friburgo e vince 7 a 0, portandosi così al comando della classifica insieme al Werder che ha sconfitto l’Amburgo nel posticipo del pomeriggio. Resta dietro lo Schalke 04 che vincendo oggi può raggiungere le prime due in testa alla classifica. A siglare la valanga di gol sono stati Mario Gomez, autore di un incredibile poker, seguito da Frank Ribery con una doppietta, e Petersen come ciliegina sulla torta, che porta a casa il suo primo gol in Bundesliga. Gomez, arrivato così a otto reti dall’inizio di campionato (cinque gare) è capocannoniere. Tra gli altri match della Bundesliga, l’Hoffenheim travolge il Mainz con quattro reti, mentre a Dortmund il Borussia perde incredibilmente per 2 a 1 contro l’Herta. Convince lo Stoccarda, che con Okazaki, Kuzmanovic e Tasci, rifila tre gol all’Hannover. E dopo la vittoria del Werder per due reti a zero contro l’Amburgo, tutto pronto per gli ultimi incontri di oggi, tra Schalke 04 in trasferta contro il Wolfsburg e il Norimberga in casa del Colonia. All’Allianz Arena, come detto, il Bayern offre un grande spettacolo: apre le danze Gomez, che raccoglie l’ottimo assist di Toni Kroos e sigla il vantaggio. Dopo 20 minuti ecco invece Frank Ribery che di tacco infila la palla nella porta sguarnita, mentre a tre minuti dalla fine della prima frazione di gioco scarica un bel diagonale preceduto da un ottimo dribbling in area. La seconda parte di gioco è firmata esclusivamente Mario Gomez che insacca il pallone in ben tre occasioni, al 52 minuto, al 55’ e con il rigore conclusivo al 71 minuto. E sempre dal dischetto, arriva all’ultimo minuto di gioco il primo gol in Bundesliga di Nils Petersen. Il Borussia doveva fare solo una passeggiata di salute contro l’Herta di Berlino, e invece si ritrova sotto di un gol al 52 minuto firmato dal brasiliano Raffael. La squadra di Dortmund sembra pronta a reagire, ma ecco la doccia fredda che chiude praticamente i giochi, con Peter Niemeyer che al minuto 81 sigla un incredibile raddoppio. Il gol che accorcia le distanze arriva al minuto 89, quando ormai non c’è più tempo, grazie a Robert Lewandowski.