Nell’eterna rivalità (sportiva e non) tra Inter e Juventus, la sentenza del TNAS (Tribunale nazionale di arbitrato dello sport), giudicatosi competente riguardo la revoca dello Scudetto 2006, ha riaperto clamorosamente la questione calciopoli. La notizia di un’indagine UEFA per appurare l’implicazione dell’Inter nelle vicende del 2006 ha poi gettato ulteriore benzina sul fuoco su uno dei casi più scottanti dell’ultimo decennio calcistico. Per meglio analizzare la vicenda e capire cosa ci attende nei prossimi mesi è intervenuto, in esclusiva per IlSussidiario.net, l’avvocato Massimo Penco esperto in diritto sportivo. Sono tanti gli spunti e le riflessioni che sono scaturiti delineando i contorni di una faccenda mai totalmente chiara, soprattutto agli occhi dei tifosi.
Avvocato Penco, l’Inter rischia davvero l’esclusione dalla Champions League?
Cerchiamo innanzitutto di inquadrare il caso: la Juventus si è rivolta al TNAS per chiedere che venga riesaminata, per l’ennesima volta, la famosa questione dello scudetto 2006. In quella sede il TNAS si è detto competente a decidere, ma non ha ancora iniziato nessun istruttoria.
A seguito di questa disponibilità ad esaminare il caso (per completezza si segnala che il TNAS si è invece dichiarato incompetente sulla richiesta di risarcimento danni), la Juventus ha presentato un esposto all’Uefa, affinché venga esaminata la condotta dell’Inter nei fatti originati dallo scandalo di calciopoli e quindi valuti se sussista un coinvolgimento della Società nerazzurra in illeciti sportivi.
E quindi?
Bisogna esser molto chiari, ammesso e non concesso che i fatti contestati siano realmente accaduti e costituiscano elementi di illecito sportivo, si tratta in ogni caso di fatti ampiamente prescritti. Perché quella che invoca la Juventus è una normativa entrata in vigore solo il 27 aprile 2007. Normativa tra l’altro entrata curiosamente in vigore a seguito di eventi (in occasione della Champions 2006-2007) che vedevano coinvolta un’altra squadra italiana: il Milan che, sempre in seguito a calciopoli, venne penalizzato e retrocesso al quarto posto, penalizzazione che permise comunque ai rossoneri di iscriversi alla Champions League 2006/07; competizione che tra l’altro i rossoneri vinsero ad Atene.
Si tratta dunque di inapplicabilità della normativa invocata per irretroattività?
Esattamente. C’è inoltre da considerare il fatto che a vigilare sulla partecipazione o meno alla Champions League è sempre la federazione nazionale e ogni federazione è sovrana al suo interno. Del resto la normativa invocata dalla Juventus (la norma 2.05 del regolamento UEFA) è molto generica e recita all’incirca: ‘le squadre non devono o non devono essere state coinvolte direttamente o indirettamente in nessuna attività volta ad aggiustare o influenzare il risultato di una partita nazionale o internazionale’.
Stiamo parlando di una norma che attribuisce sì un potere sanzionatorio all’Uefa, tuttavia è però evidente che si tratti di una competenza residuale e direi anche in termini giuridici cautelare, ovvero ci si attiva in maniera temporanea, ma urgente, solo nel caso in cui venga appurato che la federazione nazionale non si stia attivando con la dovuta celerità e si voglia così evitare che una competizione sportiva di assoluto prestigio come la Champions League venga “rovinata” da qualche illecito.
È inoltre importante ricordare che stiamo comunque parlando di un campionato, quello del 2005-06, di molti anni addietro e di ‘una vita fa’ in termini sportivi poiché, nella maggioranza dei casi, la prescrizione dell’illecito sportivo è mediamente compresa tra i 2 e i 4 anni.
Tutto insomma lascia presupporre l’ennesima gigantesca bolla di sapone, l’Inter non rischia nulla?
Nessuno possiede la sfera di cristallo, ma si può esaminare qualche esempio: il Milan non fu sanzionato perché la norma non c’era ancora; il Porto venne invece coinvolto in gravi fatti nel campionato 2003/04 ma fu comunque ammesso alla Champions 2009 dal momento che si trattava di vicende antecedenti all’entrata in vigore della norma. Infine si può prendere in esame il caso del Fenerbahçe per capire la direzione verso cui potrebbe andare anche questo; l’Uefa sul Fenerbache non ha preso nessuna iniziativa autonoma.
E’ stata la federazione turca stessa a ritirare il Fenerbache e il panel di emergenza UEFA ha deciso di sostituire il Fenerbahçe con il Trabzonspor. È però evidente che ci troviamo di fronte a casi molto differenti, se l’Uefa avesse voluto dire qualcosa lo avrebbe certamente fatto secondo le forme proprie dell’Ordinamento sportivo.
Infine un ultimo punto, a mio avviso, decisivo è il fatto che nei precedenti casi si trattava di fatti accertati, al momento non esiste nessuna sentenza pronunciata nell’ambito sportivo, in cui l’Inter risulti colpevole dei fatti contestati.
Passando invece all’atteggiamento delle due società, cosa ne pensa?
Una cosa che trovo molto curiosa nell’atteggiamento della Juventus è che, in occasione della presentazione del nuovo stadio, insieme ai 27 scudetti che i bianconeri hanno meritatamente vinto sul campo, siano stati esposti anche i due revocati. Ed è ancor più curioso che davanti ai propri tifosi si dica che questi due scudetti sono stati vinti mentre in sede europea e nazionale la dirigenza bianconera non esige la riassegnazione dei tricolori, bensì che questi siano semplicemente revocati.
Al contrario reputo apprezzabile la reazione dell’Inter che non ha risposto con nessun comunicato ufficiale all’ennesima iniziativa della Juventus.
Credo sia una cosa opportuna considerato lo standing di due tra le squadre italiane che hanno vinto di più a livello nazionale ed internazionale. La gente desidera vedere il gioco del calcio e la scelta di non rispondere mi sembra una decisione di grande fair play finalizzata a stemperare gli animi in un momento in cui si parla anche troppo di calcio fuori dal campo.
E a livello di tempi giuridici, quanto dovremo attendere per avere una sentenza definitiva?
Difficile dire quanto bisognerà attendere per la risposta del TNAS, siamo ancora alle prime battute. Io non ho letto gli atti e quanto ho appreso deriva dagli organi d’informazione, tuttavia, al di là di ogni valutazione di merito sulla colpevolezza o meno dell’Inter e dei suoi dirigenti di allora, stiamo parlando di fatti di 7 anni fa e, ribadisco, parlando di sport è davvero tantissimo.
La logica dell’ordinamento sportivo è quello di funzionare e di farlo in tempo breve per garantire certezza di funzionamento alle competizioni.
Inoltre, temo che l’affaire non avrà tempi brevi, poiché è possibile che la Juventus, qualora non dovesse ottenere ciò che richiede dalla giustizia sportiva, si attiverà rivolgendosi a giudici fuori dell’ordinamento sportivo quali ad esempio il TAR.
(Massimiliano de Cesare)