Un Real Madrid di rosso vestito – cosa che non accadeva dal 1973 – piega la debole resistenza della Dinamo Zagabria in terra croata e si porta in testa al girone D della Uefa Champions League, anche grazie al pareggio a reti bianche tra Ajax e Lione. Il gol decisivo porta la firma autorevole dell’argentino Angel Di Maria, abile ad inventarsi – al minuto otto della ripresa – un potentissimo diagonale a mezza altezza che si insaccava alle spalle del portiere – sino a quel momento straordinario – Kelava. Il Real ha vinto, ma non ha giocato bene. E’ vero, il numero uno croato ha parato l’impossibile, ma la vittoria madrilena non ha convinto gli addetti ai lavori. Già qualche giorno fa il tecnico Josè Mourinho – dopo la vittoria per 4 a 2 contro il Getafe – disse che “c’è qualcosa che non va”: questa sensazione è rimasta anche ieri sera e il tecnico – che ha assistito alla gara dalla tribuna perchè squalificiato – ha lasciato lo stadio a fine gara scuro in volto e piuttosto pensoso. Il Vate di Setubal, accortosi del momento difficile della squadra, ha seguito la squadra allo stadio, preferendo la tribuna alla comoda camera d’albergo, come se volesse infondere serenità all’ambiente con la sola propria presenza. Il suo vice – Karanka – ha gestito la situazione con molta calma e senza bisogno di particolari suggerimenti e il Real ha vinto in scioltezza in Croazia. Da sottolineare le prestazioni di Benzema, che ha ingaggiato una personale guerra contro il portiere Kelava che gli ha parato di tutto e di Pepe, un insormontabile baluardo piazzato davanti alla difesa. Con Xabi Alonso distratto e un Cristiano Ronaldo in non perfette condizioni, è bastato l’estro di Di Maria per piegare la debole resistenza della squadra croata che, con il passare del tempo, ha palesato tutti i propri limiti tecnici e tattici. Il contemporaneo pareggio a reti bianche nel match tra Ajax e Lione ha già garantito al Real Madrid il primo posto nel girone D della Champions League 2011/2012: la squadra madrilena può guradare al futuro con grande serenità e speranze.