Paolo Assogna non è solo un bravo telecronista, di quelli che stanno a bordo campo vicino alle panchine degli allenatori. Paolo Assogna, sentendolo parlare, è uno dei pochi che legge il calcio e lo capisce. Ieri era a bordo campo di Inter-Roma, partita delicatissima, per tutte le implicazioni che aveva, e terminata con un pareggio che ha evidenziato una Roma con grande personalità e un’Inter che sembra un squadra con poche idee.



Scusi Assogna, che cosa ha detto Luis Enrique, quando ha visto il fallo di Lucio sul nuovo portieire romanista, l’olandese Stekelenburg?

Si è informato sulle condizioni del suo giocatore e di come è avvenuto l’incidente. Aveva la faccia un po’ perplessa ma non ha nemmeno fatto un cenno di protesta. Ha valutato, credo, come tutti, che quello di Lucio è stato un eccesso d’impeto.



Un signore, questo Luis Enrique.

Franco Baldini mi ha spiegato che hanno scelto un allenatore che abbia stile, che non si mette a protestare platealmente. E, oltre a tutto, un allenatore che fa giocare un calcio propositivo, offensivo, che può rivelarsi utopico in una realtà come quella italiana, ma che ieri sera ha dimostrato che la Roma ha una grande personalità.

Indubbiamente la Roma ha giocato meglio dell’Inter.

La Roma ha giocato ieri sera con molta personalità. E non era semplice dopo l’uscita dall’Europa League e la prima sconfitta in casa in campionato. Teniamo sempre presente che cosa significhi la piazza di Roma nel mondo del calcio. Ebbene, nonostante tutto quello che la Roma si portava appresso, Luis Enrique ha fatto giocare una signora partita. Con i due esterni bassi, Taddei e Perrotta, che rientravano benissimo e coprivano la loro zona. Con Totti che arretra molto e rimane un po’ lontano dall’area di rigore. E’ in questo modulo che, con il tempo, si può vedere se si riesce a passare da un modello utopico a un progetto realizzabile. Poi c’è stata una buona prova di Borini.



Abbiamo visto un grandissimo De Rossi, oltre a tutto. Però, nonostante questa prova di personalità, la Roma, almeno nel finale di partita, negli ultimi dieci minuti ha rischiato di perdere la partita, ha lasciato occasioni all’Inter, più di quanto ne avesse creato con il suo gioco.

E’ proprio questo lo scarto tra utopia e progetto realizzabile. Lo si può vedere solo con il tempo. Franco Baldini non ha scelto solo un allenatore che ha stile nei rapporti, mentre si svolge una partita, ma è anche uno che tenta un salto di qualità, un progetto alto di gioco. Bisogna solo aspettare. Comunque, dopo questi anni anche positivi, alla Roma cercavano proprio un simile personaggio.

E l’Inter ?

Mi è sembrata una squadra con diversi problemi. Lì bisogna vedere se il gruppo storico, quello che ha vinto in questi anni, ha ancora la forza di essere un gruppo vincente. Non è una cosa semplice.

Scusi Assogna, ma lei che era pochi metri, come ha visto la faccia di Gasperini al termine della partita?

Ho visto lo sguardo di un bravo professionista che ha compreso che il lavoro che deve fare è più complicato di quello che pensava.