Siamo al penultimo atto dei Mondiali di rugby, per il girone di qualificazione. In attesa della grande partita con l’Irlanda.. Domani alle 8,30 giochiamo a Nelson al Trafalgar Park contro gli Stati Uniti. Una partita non così semplice, come sembrerebbe. Non certo una passeggiata come contro la Russia. Questo almeno è quello che sostiene Franco Tonni, direttore sportivo degli Aironi. E forse in un certo senso ha ragione, perché se l’Itala è all’undicesimo posto nel ranking mondiale, gli Stati Uniti sono al diciassettesimo posto, una nazione in ascesa, ma con 88.000 tesserati e 2433 club, dal 1997 anche con una Lega Professionistica. Una squadra che ci potrebbe quindi mettere in difficoltà, ma che comunque dovrebbe essere alla portata dell’Italia. Ecco Franco Tonni in questa intervista in esclusiva a ilsussidiario.net.
Come vede questa partita?
Meno facile del previsto, anche perché gli Stati Uniti sono una buona squadra e potrebbero renderci la vita difficile con la loro aggressività, con le istruzioni impartite dal loro tecnico Eddie O’Sullivan.
Qual è l’obiettivo dell’Italia?
Innanzitutto vincere. Poi se riusciremmo a realizzare quelle quattro mete che ci consentiranno di fare cinque punti meglio ancora. Non bisogna fare calcoli domani e bisogna solo fare una prestazione positiva.
Su cosa dovremo puntare per poter portare a casa questo successo, su quali fasi di gioco dovremo maggiormente concentrarci?
Sulle mischie e sulle touches. In queste fasi di gioco dovremo cercare di mostrare la nostra superiorità tecnica..
Altri motivi tattici di questa partita?
L’importanza della prima linea, composta da Perugini, Ghiraldini e Castrogiovanni che dovrà dimostrare tutta la sua forza. La prima linea azzurra potrebbe essere decisiva nel risultato di questa partita tra Italia e Stati Uniti.
Quali sono i consigli che Nick Mallett darà alla squadra?
Mallett l’ha già detto, dobbiamo giocare al 100%, non bisogna fare calcoli aspettando l’incontro con l’Irlanda. Dobbiamo dare veramente tutto.
Parliamo invece dello svolgimento di questi Mondiali, sembra che ad impressionare siano stati soprattutto gli All Blacks nell’incontro con la Francia…
Un motivo c’è. La Francia eliminò gli All Blacks dai Mondiali del 1999 e del 2007, la seconda volta per un errore arbitrale. Poi il clima che si vive in questi giorni in Nuova Zelanda è incredibile. C’è un sostegno straordinario attorno agli All Blacks. Anche spinti da tutto questo hanno interpretato la partita con la Francia, con un ardore agonistico e delle motivazioni certo superiori ai transalpini. Vedremo poi nel proseguio del torneo se gli All Blacks manterranno questa superiorità tecnica.
Sono sempre gli All Blacks i favoriti di questa Coppa del Mondo?
Direi di si perché giocano in casa. E se non vincessero i Mondiali sarebbe una tragedia nazionale. Non vanno però dimenticati il Sudafrica che è squadra tosta, molto difficile da battere, la stessa Australia che pratica il miglior gioco. Insomma le tre nazioni del sud Pacifico. E poi l’Inghilterra che mi convince molto, più della stessa Francia.
Insomma non ci saranno sorprese?
No nel rugby non ci sono mai sorprese. Sono sempre le squadre leader a giocarsi i Mondiali.
Le piace il livello di gioco di questa Coppa del Mondo? Qualcuno dice che non è così alto
E sbaglia perché il livello di gioco è alto. Si pratica un buon rugby. Con alcuni risultati che dimostrano la spettacolarità di questo sport. Andando avanti si assisterà a partite sempre più belle.
Quando avremo i Mondiali in Italia?
2015 Inghilterra, 2019 Giappone, 2023 Italia.
C’è anche la Francia che si è candidata per questa data…
La Francia ci aiuterà ad avere questo appuntamento in Italia.
(Franco Vittadini)