Otto squadre in due punti, il campionato non riesce a trovare ancora un padrone in grado – se non di possederlo – quanto meno di dettare il ritmo. Manca una continuità di fondo, in un alternarsi settimanale di affermazioni e smentite. Quella, per esempio, che ha impedito alla Juventus di poter costruire il primo tentativo di fuga con i due pareggi incassati tra Bologna e Catania: la squadra di Conte non ha saputo concretizzare in punti una netta superiorità territoriale, e questa è colpa grave per una squadra che vorrebbe essere qualcosa in più di un’aspirante grande. Soprattutto quando non sono ancora cominciati gli scontri diretti: si parte domenica contro il Milan e sarà un primo interessante banco di prova per le aspirazioni juventine. Ancor peggio ha fatto il Napoli, troppo rivoluzionato per essere vero a Verona e troppo brutto per essere se stesso contro la Fiorentina. Era logico aspettarsi eventuali cali di una squadra che deve ancora capire (l’impressione è comunque negativa) se sia adeguatamente attrezzata per reggere degnamente su due fronti di alto profilo. Il problema è che questi sono arrivati troppo in fretta, con un deficit soprattutto mentale con cui gli uomini di Mazzarri non hanno saputo sopperire ai primi tentativi di turnover.
Rallentamenti di cui approfitta chi aveva balbettato nelle prime giornate. Dopo tanti schiaffoni incassati le due milanesi raccolgono insieme il primo successo in campionato. Anzi, per l’Inter degasperinizzata si è trattato della prima vittoria stagionale in assoluto. Ranieri è arrivato e ha rimesso le cose a posto con una logica di fondo. La squadra non era stata stravolta al mercato per il 3-4-3, per il nuovo tecnico è stato facile ripartire dalla difesa a quattro, in attesa di poter riproporre anche il trequartista, visto l’infortunio di Sneijder. A Bologna l’Inter ha avuto ancora qualche passaggio a vuoto ma è tornata a proporre gioco e protagonisti, come quel Pazzini che era stato forse l’unico colpevolmente tenuto fuori.
Maggiore significato assume la vittoria del Milan, se si tiene conto delle condizioni in cui Allegri sta gestendo lo spogliatoio: impressiona la serie di giocatori fuori squadra causa infortunio oppure appena recuperati alla causa, i punti raccolti diverranno preziosissimi quando i rossoneri torneranno al completo. E tenta di raddrizzare la propria rotta anche la Roma. Pure Luis Enrique ha conquistato il suo primo successo in campionato, utile per riporre in un canto le prime contestazioni e dare maggiore sostegno al progetto, suo e di DiBenedetto.