Doccia fredda sull’arrivo in Italia del fuoriclasse Kobe Bryant, stella degli americani Los Angeles Lakers. Sembrava ormai conclusa la trattativa che avrebbe permesso di vedere il giocatore indossare la maglia della Virtus Bologna, quando durante una intervista rilasciata a Sky il presidente stesso della società Sabatini ha dovuto in parte smentire. Il fatto è che la Lega basket ha bocciato il progetto che prevedeva, per far giocare Bryant in Italia, una serie di dieci partite in quaranta giorni. Queste dieci partite è quanto prevedeva l’accordo fra Virtus Bologna e Kolbe, dopo di che sarebbe stato rilasciato. Invece la Lega ha fatto sapere che è impossibile condensare dieci partite in soli quaranta giorni. “Con grande stupore” ha detto Sabatini nel comunicato pubblicato sul sito ufficiale della società “Virtus Pallacanestro prende atto che, a causa del parere negativo di alcuni club associati alla Lega Basket, non è possibile procedere con il palinsesto previsto delle 10 partite, mettendo così in forte discussione la piattaforma economica su cui si basa il progetto di portare Kobe Bryant in Italia”. In particolare, a far saltare questo accordo sembra siano state le squadre di Cremona e Varese, contro le quali si sarebbero tenute le prime due partite di campionato. In collegamento telefonico con Sky, Sabatini in precedenza aveva spiegato che un accordo sulla questione economica era stato trovato mentre in America si lavorava a sbloccare il lockout, lo sciopero dei giocatori di basket che aveva avuto un precedente anche nella stagione 1998-99. Si tratta di una situazione simile allo sciopero dei giocatori di calcio della nostra serie A, un mancato accordo sulla divisione degli introiti e il rinnovo del contratto collettivo. In questa situazione si era inserita la squadra di Bologna, per mettere le mani su Bryant fermo come i suoi colleghi da ogni attività agonistica. Un contratto astronomico in un primo tempo: 900mila dollari a partita, poi rinegoziato per un totale di 3,3 milioni di dollari lordi. Il giocatore avrebbe dovuto essere impegnato in Italia esattamente dal 9 ottobre al 16 novembre.
In quel periodo di tempo avrebbe dovuto disputare le famose dieci partite che secondo la Lega invece non è possibile organizzare in un periodo di tempo così breve.