La pubblicazione di un articolo riguardo al Real Madrid, sulle colonne della rivista dell’Uefa, “Champions”, ha aperto una grossa frattura tra Platini e Florentino Perez e scatenato una cascata di polemiche. Nando Sanvito, intervistato in esclusiva per IlSussidiario.net, ci svela i retroscena di quella che si dimostra una vera e propria guerra per il controllo del calcio europeo, e che minaccia l’Uefa. Una guerra che vede direttamente coinvolto anche il procuratore di Mourinho, Jorge Mendes…
Un articolo sul Real Madrid di ‘Champions’, la rivista dell’Uefa, pare abbia scatenato un incidente diplomatico tra Platini e Florentino Perez…
Oddio, la vicenda in sé mi pare risibile, ma lo scontro c’è ed è molto più profondo, perché viene a minacciare l’esistenza stessa dell’organizzazione del calcio europeo.
Addirittura?
Non è un segreto che Perez insieme a Rummenigge del Bayern Monaco e ad altri grandi club europei voglia creare una superlega fuori dalla giurisdizione dell’Uefa. Platini lo sa e ha fatto partire una controffensiva.
Con un articoletto sulla sua rivista?
No, con ben altro. Da una parte ha diviso il gruppo degli scissionisti tirando dalla sua parte il Barcellona, che, secondo De Laurentiis, avrebbe convinto anche il Milan a defilarsi; dall’altra ha fatto partire un siluro verso il procuratore di Mourinho, Jorge Mendes.
Che c’entra Mendes?
C’entra perché come 20 anni fa Berlusconi si affidò alla società Mediapartner per varare un progetto alternativo di Coppa Campioni, appoggiato dal famoso Gruppo di 14 club (G14), così ora Perez pare abbia commissionato il progetto di una nuova champions league fuori dall’orbita Uefa a una società dove ci sono Jorge Mendes, l’ex manager del Chelsea Peter Kenyon e l’ex responsabile marketing dell’Uefa per un decennio Philippe Le Floc’h.
E quale sarebbe il siluro?
Un’inchiesta dell’Uefa sull’influenza di alcuni fondi d’investimento, riconducibili al duo Mendes-Kenyon, all’interno di alcuni club spagnoli, portoghesi e turchi in nome dell’articolo 18 bis del suo regolamento, si fanno i nomi di Besiktas e Sporting Braga, ma anche di Atletico Madrid e Benfica tra gli altri. Sono fondi che avrebbero anche il controllo di grandi giocatori a livello mondiale.
E Mourinho?
Tra i procuratori di Aguero gira una voce, riportata anche dalla stampa spagnola, secondo cui questa estate il giocatore argentino, in trattativa per passare dall’Atletico al Real Madrid, sarebbe stato convocato da Mourinho. Aguero si sarebbe trovato di fronte non solo il tecnico portoghese ma anche il suo procuratore Mendes, che avrebbero fatto intendere al ‘Kun’ che sarebbe arrivato al Bernabeu solo se accettava di lasciare i suoi procuratori e passare allo scuderia di Mendes, la Gestifute. Aguero si rifiutò e questo sarebbe il motivo per cui Mourinho avrebbe smesso di fare pressing su Perez per pagare la clausola rescissoria del giocatore.
Dunque una situazione analoga a quella denunciata da alcuni procuratori italiani ai tempi di Moggi, quando si diceva che per passare alla Juve un giocatore dovesse cambiare procura e affidarla alla Gea del figlio di Moggi…
Più o meno così, ma è difficile da dimostrare, perchè, se anche fosse vero, l’unico che la potrebbe confermare è lo stesso Aguero. Ma non credo abbia interesse ad esporsi.