Supermario Balotelli finisce sulla copertina della rivista L’uomo – Vogue, la quale gli dedica una intervista. Affascinante come un fotomodello, appoggiato a una macchina sportiva come quelle che piacciono a lui, l’attaccante italiano del Manchester City si racconta. Mettendo a tema ovviamente le tante polemiche che lo circondando e che lo fanno finire spesso sui giornali di mezzo mondo. Certo, un carattere esuberante, il suo, ma stando a sentire le sue dichiarazioni i giornali italiani sarebbero colpevoli di amplificare senza verificarle le notizie che appaiono sui tabloid inglesi, già autori a loro volta di pseudo scoop poco realistici. Si lamenta poi Balotelli che la stampa e le televisioni prendano sempre di mira lui e non altri calciatori: perché ad esempio nessuno dice mai nulla dell’esultanza da matto di Inzaghi dopo che ha segnato? Oppure le macchine: dice il calciatore che se compra una Ferrari scrivono che dovrebbe tenere i piedi a terra e comprare una Fiat. Ma se compra una Fiat, si lamentano che non si sia comprato una Ferrari. “Se rido, non sono serio; se non rido, sono un musone ricco che nemmeno si diverte a fare il mestiere più bello del mondo”. In Inghilterra, dice ancora, la stampa scandalistica scrive di tutto, ed esagera sempre. La cosa che mi dà più fastidio è che in Italia le fesserie dei tabloid siano riprese e amplificate senza verifiche. Così molti connazionali prendono tutto per oro colato, si lamenta il povero Balotelli. Prendendo poi spunto dal recente incontro con Giorgio Napolitano, il calciatore dice poi che le personalità dello sport e dello spettacolo possono occuparsi se vogliono di questioni pubbliche e sociali, a patto che le discussioni non diventino contrapposizione politica. “Quando ho saputo dell’agghiacciante doppio omicidio razzista di Firenze” dice, “ho provato anche io un grande dolore. Non gioco in Italia, e non rilascio che rare interviste, così non ho avuto l’occasione di intervenire subito. Fossi stato ancora nel nostro paese avrei preso posizione pubblicamente. Avrei avuto voglia, in qualche modo, di dare una mano”. Tornando a parlare di sport, Balotelli ha belle parole per il suo ex allenatore Mourinho con il quale invece sembrava che i rapporti non fossero dei migliori.



La sua vittoria più bella rimane il suo primo scudetto mentre non gli dispiacerebbe tornare a giocare in Italia. Balotelli infatti da due anni milita con alterne fortune nella seconda squadra di Manchester, il City, allenato proprio da un ex dell’Inter, Mancini, con cui a volte ha qualche scontro. Ma con Supermario non potrebbe essere diversamente…

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