Una buona notizia, forse la prima dell’anno nuovo, per Cristiano Doni. Il giudice per le indagini preliminari di Cremona, Guido Salvini, ha sostituito la misura degli arresti domiciliari con l’obbligo di firma nei confronti dell’ex capitano e bandiera dell’Atalanta, arrestato il 19 dicembre scorso nell’ambito della seconda parte dell’inchiesta cremonese sul calcioscommesse, che ha preso il via dalla denuncia di Farina. Dopo circa una settimana di carcere era stato posto agli arresti domiciliari, prima in Alto Adige (al paese della moglie), poi a Torre Boldone, in provincia di Bergamo. Ora dovrà soltanto presentarsi regolarmente alle forze dell’ordine per la firma. Ma intanto le indagini stanno andando avanti e su più fronti. Infatti in prima fila contro il “calcio malato” non c’è solo la procura di Cremona. La Dda (direzione distrettuale antimafia) di Napoli continua il suo lavoro sul “filone” scommesse puntando su Verona: dopo Campedelli, è il turno di Gigi Sartor. Tanti calciatori, molti indagati, tutti ruotano intorno alla città veneta dalla quale – è bene ricordarlo – nel 2003 partì l’inchiesta di calcioscommesse che fece da traino a Calciopoli. Gli allora pm della Dda di Napoli, Beatrice e Narducci, sollevarono un velo sul alcune vicende sospette di scommesse seguendo un camorrista campano che era in “domicilio coatto” proprio nella provincia di Verona. Tutto ruota intorno alla figura dei fratelli Cossato e a un sospetto Napoli-Chievo 3-0 del maggio 2009. Il loro nome appare nelle indagini di diverse Procure e sicuramente in quella di Napoli sia per la Dda sia per il pool che indaga sui “reati da stadio”, coordinato da Giovani Melillo con i sostituti Ardituro, Capuano, De Simone e Ranieri. I rapporti tra i Cossato e Silvio Giusti sono molto stretti: hanno giocato nel Chievo e avrebbero contatti con un noto bookmaker austriaco. Attualmente Giusti farebbe anche da “osservatore” per il Chievo, anche se “solo con un rimborso spese e non tesserato”, come avrebbe precisato il presidente Campedelli, dal momento che Giusti, coinvolto nella bancarotta della Lucchese, avrebbe patteggiato una pena che ne escluderebbe il tesseramento per società calcistiche. Anche a Sartor, arrestato lo scorso 19 dicembre dai magistrati di Cremona insieme a Doni, la Dda ha chiesto notizie sul tesseramento di Bettarini e sul ruolo di Giusti, nominato in alcune intercettazioni tra la segretaria del giudice sportivo Stefania Ginesio e Bettarini.
La stessa domanda era stata fatta a Campedelli che aveva fornito una scusa considerata poco credibile legata all’Isola dei Famosi. Intanto, la Ginesio sembra sia stata per ora sospesa dall’incarico: la Lega di A sta aspettando che un suo legale provveda a trasmettere una memoria sulla sua posizione. Non c’è proprio pace per il nostro calcio.
(Mauro Mantegazza)