Cambia l’allenatore ma non la sostanza, dopo la sconfitta del San Paolo, il Genoa subisce un’altra netta sconfitta ad opera del Cagliari di Ballardini. La sfida tra i sardi ed il grifone si chiude sul risultato di 3-0 per i padroni di casa. Decidono l’incontro le reti di Larrivey, Ibarbo e l’autorete di Granqvist.



Per dimenticare Napoli e ripartire il Genoa si affida a Marino, l’arrivo dell’ex tecnico di Udinese e Catania però non sembra sortire gli effetti desiderati perché al Sant’Elia va in scena un primo tempo da incubo. Il Cagliari, quasi senza crederci, si trova a giocare in scioltezza e trovare geometrie che mancavano da diverso tempo. Per sbloccare il punteggio ci vuole però un calcio di rigore, giustamente concesso da Celi per uno scomposto intervento di Kucka su Cossu. Dal dischetto si presenta l’argentino Larrivey che non sbaglia e raggiunge quota tre in questo campionato. Nemmeno lo svantaggio pare destare gli ospiti che assistono passivi al monologo sardo; Nainggolan è uno splendido direttore d’orchestra che in un paio di occasioni si concede anche la licenza della conclusione, Ibarbo corre e strappa la difesa del grifone, ma a sfiorare concretamente la rete è Canini che sugli sviluppi di un calcio d’angolo bacia la parte alta della traversa concludendo una burrascosa mischia in area di rigore. Gilardino c’è ma non si vede, la partita continua a giocarsi ad una sola porta, quella genoana, dove per la fortuna del grifone c’è un certo Frey, decisivo in almeno un paio di occasioni con parate da vero numero uno. È solo grazie al portiere francese se gli ospiti rientrano negli spogliatoi con la partita ancora in bilico ed una ripresa tutta da vivere.



Al rientro in campo la squadra di Marino abbozza un tentativo di reazione, nulla di trascendentale ma considerando i tempi di magra ci si deve accontentare anche delle briciole. È solo il più classico dei fuochi di paglia però, perché appena il Cagliari accelera fa male. Lo dimostra in maniera evidente Ibarbo che imbeccato da Cossu brucia Seymour alla distanza e non lascia scampo ad un Frey sempre più sconsolato. A rendere attuale il detto ci pensa l’accoppiata Moretti-Celi, rei l’uno di un ingenuo fallo a metà campo, l’altro di tirare (probabilmente) in maniera ingiusta il cartellino rosso. Non è però questo a sancire la sconfitta del Genoa perché il grifone è una barca che affonda e crolla definitivamente sulla discesa di Agostini che, una volta giunto sul fondo, mette rasoterra verso il centro; Granqvist decide di mettersi in proprio e, anticipando gli attaccanti sardi, infila in estirada la propria porta.La partita finisce davvero qui, la gara non ha più nulla da dire e mestamente il Genoa si consegna al palleggio cagliaritano riuscendo a non incassare la quarta rete. 



Il Tabellino

Cagliari-Genoa 3-0

Agazzi, Pisano, Canini, Astori, Agostini, Nainngolan, Ekdal, Dessena, Cossu, Ibarbo, Larrivey. : Avramov, Ariaudo, Biondini, Cepelini, El Kabir, Gozzi, Thiago Ribeiro. : Ballardini.

Frey, Mesto, Granqvist, Dainelli, Moretti, Constant, Seymour, Kucka, Rossi, Gilardino, Jankovic. : Lupatelli, Antonelli, Jorquera, Merkel, Pratto, Sampirisi, Ze Eduardo. : Marino.

 

Marcatori: 12′ Larrivey, 56′ Ibarbo, Granqvist (A)

Ammonizioni: Agostini (C), Ekdal (C), Granqvist (G), Dainelli (G), Constant (G)

Espulsioni: Moretti (G)

Arbitro: Celi

Cagliari

 

Agazzi 6: Mai chiamato in causa.

Pisano 6: Poco da dire sulla sua prestazione, svolge il suo compitino e basta davvero solo questo.

Canini 6.5: Dal momento che a livello difensivo non lo chiamano quasi mai ad intervenire decide di cercare in più di un’occasione la via del gol, solo la traversa glielo impedisce.

Astori 6.5: Ottimo ritorno, anche se la partita non è stata delle più impegnative.

Agostini 6.5: Ispira la rete del 3 a 0 costringendo Granqvist al goffo intervento sul suo cross dalla destra.

Nainggolan 7.5: Il faro che illumina tutte le manovre sarde, in assenza di Conti ci pensa lui a caricarsi la squadra sulle spalle. (Dal 41’st Ariaudo sv)

Ekdal 7: Domina a centrocampo, aiutato dalla totale assenza di opposizione della mediana genoana. (Dal 35’st Biondini sv)

Dessena 7: Buona prova di quantità e dinamismo.

Cossu 7.5: Torna sui livelli della scorsa stagione, migliore prestazione dell’anno.

Ibarbo 7: Velocissimo ed irresistibile, non solo il gol ma tanta tanta fantasia. (Dal 38’st El Kabir sv)

Larrivey 6.5: Il gol su rigore e qualche errore di troppo a conferma della sua scarsa freddezza nella sedici metri avversaria.

 

All. Ballardini 7: Probabilmente la miglior prestazione della squadra nella sua seconda gestione. Bisogna però capire quanti siano i meriti del Cagliari e quanti i demeriti di un Genoa troppo brutto per esser vero.

Genoa

 

Frey 7: Se non fosse per lui si sarebbe ripetuta, anche a livello di risultato, la partita di Napoli.

Mesto 4.5: Prestazione imbarazzante come quella dell’intera difesa genoana.

Granqvist 4: Non tanto l’autogol che può capitare ma l’incapacità di mantenere la posizione e fermare le sgroppate di Ibarbo.

Dainelli 4: Dovrebbe guidare la difesa se lo fa, lo fa male.

Moretti 4: Ha la colpa di lasciare i suoi in dieci e sancire il definitivo tracollo.

Constant 5: E’ entrato in campo? (Dal 25’st Antonelli 5.5: Entra a partita decisa e può fare poco).

Seymour 5: Non si sottrae al trend generale, si fa anzi fregare in velocità da Ibarbo sulla seconda rete.

Kucka 3.5: Il suo erroraccio regala il rigore che mette in discesa l’intera partita cagliaritana. A conferma della giornata orrenda c’è la sostituzione nel primo tempo. (Dal 35’pt Jorquera 5: Non fa nulla ma perlomeno non è dannoso).

Rossi 5.5: Se si esclude un pizzico di buona volontà c’è davvero poco anche nella sua prestazione.

Gilardino 5: Troppi pochi palloni per meritare un voto più basso.

Jankovic 4.5: Non vede un solo pallone. (Dal 38’st Merkel sv)

 

All. Marino 5: Troppo presto per giudicare, ma cambia davvero poco rispetto alla precedente uscita del San Paolo. 

 

(Massimiliano de Cesare)