Stasera alle ore 19.00 a Erevan si terrà la terza partita dell’Italia, che affronterà l’Armenia per il girone B delle qualificazioni mondiali verso Brasile 2014. In testa al raggruppamento ci sono Italia e Bulgaria con quattro punti. L’Armenia segue a quota tre unti. Incontro sulla carta semplice dato il divario tecnico tra gli azzurri e la nazionale del Caucaso. Questa è comunque una partita importante per verificare lo stato della Nazionale di Cesare Prandelli in vista del match in teoria più difficile, previsto martedì a Milano contro la Danimarca. In ogni caso l’imperativo è vincere, magari anche con qualche gol di scarto che potrebbe essere importante per la differenza reti. In Armenia l’arrivo dell’Italia è stato salutato con entusiasmo. Battere gli azzurri per questa piccola nazionale sarebbe un enorme motivo d’orgoglio. Per parlare di questo match, ilSussidiario.net ha intervistato in esclusiva Marco Civoli, giornalista di Rai Sport. Ecco le sue impressioni:



Armenia–Italia, bisogna vincere: quali difficoltà potrebbe dare questa partita? Penso che il principale problema sarà contenere l’aggressività dell’Armenia, una squadra certamente inferiore a noi sul piano tecnico, che fa però della corsa la sua principale forza. 

Qualche giocatore è da temere? Uno in particolare che gioca nello Shahktar, Mkhitaryan, cresciuto da Lucescu, che non ha veramente paura di niente e di nessuno.



Ci potrebbero essere anche i problemi ambientali, il ct armeno ha detto che se si vincerà con l’Italia sarà festa nazionale… Credo che questo non possa essere un problema. Già altre volte, come contro la Georgia, sembrava che dovessimo aspettarci la partita della vita da parte di queste nazionali. Penso che non sia una cosa veramente importante.

Teme cali di concentrazione in questa partita? Dopo la prima partita con la Bulgaria e quella contro Malta, che comunque non fa testo, sono convinto, conoscendo Prandelli e i giocatori italiani, che gli azzurri affronteranno quest’incontro con tutta la concentrazione necessaria per far bene.



Chi potrebbe essere il match winner? Credo Balotelli e sarebbe proprio l’ideale per la nazionale. Un po’ come agli Europei quando si sbloccò e aiuto il cammino dell’Italia verso la finale.

Sarà importante anche fare tanti gol per la differenza reti nel girone?

Non penso che l’Italia vincerà con tanti gol di scarto, anche perché di nazionali materasso ci sono ormai solo squadre come Lussemburgo, o San Marino. Credo poi che il girone sia ancora molto equilibrato e non si possa ancora dare un giudizio su quello che accadrà, se la differenza reti quindi sarà decisiva. Piuttosto questo sarà un test probante in vista della partita contro la Danimarca di martedì a Milano, un avversario certamente più forte, di buon livello tecnico.

Italia sempre dipendente da Pirlo? Come tutte le squadre dove gioca Pirlo è spesso decisivo, per il tipo di ruolo che ha. Ma penso anche che l’Italia non dipenda esclusivamente da lui, c’è Buffon, Marchisio, i giocatori della Juventus.

Sarebbe giusto, a risultato acquisito, schierare qualche giovane? Se l’Italia sarà in vantaggio di tanti gol si potrebbe pensare di inserire Verratti ed El Shaarawy, per fargli fare esperienza. Credo però che ci saranno altre occasioni dove provare questi giocatori.

Cosa pensa dell’assenza di Cassano, il suo è ormai un addio alla Nazionale? Credo che Prandelli abbia detto chiaramente quello che pensa di Cassano, come di Di Natale. Semplicemente non lo ritiene parte di questo progetto della Nazionale che viene dopo gli Europei. Bisogna accettare le scelte di un allenatore che comunque ci ha portato alla finale degli Europei, quando i pronostici e la critica gli davano tutti contro.

 

 

(Franco Vittadini)