Pescara-Atalanta finisce 0-0: un punto per uno “non fa male a nessuno” si dice, ma in questo caso entrambe le squadre hanno da recriminare. Il Pescara infatti non approfitta del fattore campo, mentre l’Atalanta fino all’espulsione di Peluso aveva controllato la gara senza però essere riuscita ad andare in rete, così che gli abruzzesi hanno potuto conservare il pareggio dando l’impressione, per la seconda settimana consecutiva, di non sapere cogliere le occasioni arrivate dal campo. Stante il rosso a Peluso giunto al 47′ (doppia ammonizione, in totale sono sette i gialli sventolati da Valeri), alla fine le statistiche parlano di una partita equilibrata: il possesso palla premia leggermente l’Atalanta (51%), così come i calci d’angolo (il doppio, 8-4). I tiri in porta sono appannaggio del Pescara, ma molti sono arrivati con gli orobici in dieci uomini e sono stati più che altro conclusioni da lontano: 18 in totale, cinque nello specchio e l’evidente sensazione che i 16 tiri di marca bergamasca (6 in porta) abbiano sortito un effetto ben più incisivo. In equilibrio anche le palle giocate (574 l’Atalanta, 540 il Pescara) con una percentuale di realizzazione per entrambe appena superiore al 60% e quindi non altissima, indice di una partita nervosa e giocata prevalentemente a centrocampo. Gli uomini di Colantuono non hanno saputo sfruttare la supremazia territoriale avuta (12 minuti contro 9 e mezzo), né hanno approfittato di una percentuale di attacco alla porta del 55,2% (45,7% il Pescara): gli orobici sono stati decisamente più pericolosi (45,4% contro 36,4) ma anche per merito dei difensori centrali abruzzesi (Romagnoli 27 recuperi, Bocchetti 25) non sono riusciti a sfondare. Il fulcro del gioco è stato come al solito Cigarini con 69 passaggi completati, ma anche Raimondi ha avuto lavoro extra: 50 passaggi e 30 recuperi. Nel Pescara si è contraddistinto ancora una volta il giovanissimo Quintero, che ha sempre cercato di essere nel vivo dell’azione e ci è riuscito, mandando a segno 48 passaggi e provandoci addirittura 8 volte, forse questo un limite di incoscienza visto che molte conclusioni si sono infrante contro una barriera nerazzurra. Propositivi invece nell’Atalanta Moralez e Schelotto con 4 conclusioni a testa, El Frasquito addirittura in un tempo (sostituito al 49′ da Brivio).



In una partita terminata senza gol, segnaliamo le tre azioni a nostro giudizio più rilevanti. L’Atalanta va vicinissima alla rete con una splendida conclusione a giro di Giacomo Bonaventura, sulla quale il portiere del Pescara Perin si supera arrivando con un colpo di reni a deviarla in calcio d’angolo. Il Pescara rispondecon un pallone basso per Elvis Abbruscato, che è splendidamente appostato a centro area. Su di lui rinviene però il capitano dei bergamaschi, Manfredini, che rischia tantissimo intervenendo da dietro, ma riesce a toccare il pallone anticipando l’attaccante ed evitando un gol praticamente già fatto. L’ultimo grande squillo è di nuovo dell’Atalanta, quando un gran tiro di Davide Brivio si stampa sul palo a Perin battuto.



Il pareggio contro l’Atalanta in casa non ha soddisfatto i tifosi abruzzesi, che già in settimana avevano fatto irruzione durante un allenamento per invitare i giocatori a mettere in campo maggiore convinzione. Così, dopo la partita si sono alzati cori contro Stroppa, e solo l’intervento della Digos ha impedito che si andasse oltre. Alcuni facinorosi (una cinquantina circa) sarebbero infatti riusciti ad arrivare fin quasi negli spogliatoi con intenzioni spiacevoli. Solo l’intervento della Polizia e di alcuni steward ha scongiurato il peggio.Stroppa però ha dichiarato di sentirsi tranquillo, e anche il presidente Sebastiani lo ha ufficialmente confermato in panchina per le prossime partite. La voce dell’Atalanta è invece affidata al centrocampista Luca Cigarini, che commenta così il buon pareggio in inferiorità numerica dei nerazzurri bergamaschi: “Peccato perché eravamo venuti qui per vincere e nel primo tempo abbiamo avuto almeno due nitide occasioni da gol. Poi l’espulsione di Peluso ha complicato tutto, perché giocare in dieci non era facile. E’ una partita che ci lascia un po’ di amario in bocca, una vittoria qui ci avrebbe dato una grande iniezione di fiducia. Pazienza, il gioco c’è, i risultati arriveranno”.



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