Parma-Siena finisce 0-0: brutta partita tra due squadre che si devono salvare, pur se la classifica dei ducali in questo momento è ottima e ci si aspettava qualcosa di più dalla formazione di Donadoni, che sicuramente ha condotto la gara cercando di ottenere i tre punti ma nel complesso è mancata sotto porta, dando l’impressione di non avere quella fame di vittoria che se ci fosse stata l’avrebbe condotta al sesto posto in classifica. Alla fine il Siena ottiene un buon punto, che la avvicina al Bologna penultimo ma soprattutto alla Sampdoria che in questo momento sarebbe l’ultima delle non retrocesse e dista una sola partita (piena). Parma al quale non è bastato avere il 59% di possesso palla ed effettuare 17 conclusioni, di cui 6 sono finite nello specchio: Pegolo ha controllato bene la situazione e di grosse occasioni se ne sono contate davvero poche, nonostante la superiorità nei palloni giocati (650 contro 482, con il 72% di positività contro il 61%) e la supremazia territoriale che è poco inferiore al doppio di quella tenuta dal Siena (15 minuti e 16 secondi contro quasi 9 dei toscani). Il Parma ha ben protetto la sua area (73,1%) grazie anche al lavoro di Zaccardo (23 palloni recuperati) e Paletta (19), buono è stato anche l’apporto del centrocampo (Marchionni si è distinto con 61 passaggi andati a buon fine) ma nel momento di concretizzare è mancato, lo si evince anche da una percentuale di attacco alla porta che è inferiore al 50% (45). Poca cosa il Siena: nove conclusioni, ma solo 2 hanno centrato lo specchio; 27% di attacco alla porta con appena il 25% di pericolosità. Nessuno dei giocatori di Serse Cosmi si è distinto per numeri particolari, nemmeno Vergassola che di solito è un mastino a centrocampo; il leader per palloni recuperati è stato Neto con 22 – sempre positivo il centrale di difesa – poi il nulla, visto che anche nelle conclusioni tentate dominano i giocatori di Donadoni (4 tiri a testa per Amauri e Parolo, tre di Zaccardo, 2 di Biabiany). Il problema però sta proprio qui: con tutta questa superiorità statistica lo 0-0 è un risultato deludente per il Parma, che rimane ancorato al settimo posto a quota 16 punti, alla pari del Catania. La prossima giornata il Parma va a Udine: potrebbe non andare altrettanto bene. Il Siena invece ha l’occasione di fare altri punti: all’Arena Montepaschi arriva il Pescara, che ha incassato 6 gol dalla Juventus nell’ultimo turno di campionato.



Roberto Donadoni sperava di raccogliere qualcosa in più in casa contro il Siena, ma fa buon viso a cattivo gioco davanti a questo pareggio senza reti per il suo Parma:“È mancata un po’ di velocità, ma il Parma ci ha sempre provato. Abbiamo avuto 3-4 occasioni importanti, ma non siamo riusciti a concretizzarle anche per quel pizzico di buona sorte che ci vuole sempre. Partite come queste possono diventare pericolose, infatti il Siena ha cercato di far gol in contropiede e abbiamo corso dei rischi. I ragazzi volevano i tre punti, ce l’hanno messa tutta e non è andata bene fino in fondo, ma dobbiamo prendere di buono quello che arriva in partite come queste. Non c’è stata molta brillantezza da parte dei nostri attaccanti, ma era anche difficile ritagliarsi spazi contro un Siena che si è difeso bene. Ci prendiamo questo punto e ci prepariamo per la prossima. Nel secondo tempo siamo passati al 4-3-3, c’è stata più velocità nel muovere la palla e nel proporsi, mentre nel primo tempo c’erano eccessivi timori e avevamo un po’ di ruggine addosso, eravamo troppo lenti e abbiamo dato al Siena la possibilità di essere compatti”. Serse Cosmi è invece soddisfatto per il prezioso punto ottenuto in trasferta: “Questo è un punto molto importante, perché abbiamo bisogno di dare continuità ai risultati e alle prestazioni. I ragazzi hanno fatto quello che volevo, peccato solo per un pizzico di lucidità che ci è mancato in contropiede, siamo ripartiti benissimo quattro-cinque volte, ma ci è mancato il guizzo finale. Abbiamo sofferto poco e creato molto, ma alla fine accetto questo pari con convinzione. Dobbiamo essere contenti di una prova così, la cosa più importante è stata l’atteggiamento della squadra. La pressione? Ce l’abbiamo dal giorno della sentenza, ho detto da subito che sarebbe stato un anno difficile, da affrontare con grande pazienza e nella consapevolezza che dovremo lottare fino alla fine”.



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