Non c’è pace per il vecchio cuore rossoblù. Il Genoa, la società più antica del calcio italiano, vincitrice di nove scudetti, non se la passa per niente bene. Ad inizio stagione sembrava che con Gigi De Canio ci fossero i presupposti per fare un buon campionato; invece è bastato qualche risultato negativo, a fronte di prestazioni sul campo discrete, per un prematuro cambio della guardia. L’avvento di Luigi Delneri non ha cambiato le cose, anzi: in quattro partite sono arrivate altrettante sconfitte. E’ ancora presto per fare tragedie, però il calendario propone già un bivio: la prossima giornata infatti è in programma il derby con la Sampdoria. Importantissimo anche per i cugini, reduci da sette ko consecutivi e distanti solo un punto in classifica (10 a 9 per i blucerchiati). Per analizzare il difficile momento del Genoa ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva Marco Carparelli, ex attaccante rossoblù dal 1999 al 2003 (129 partite e 42 gol in campionato) e nel 2005 (10 presenze 1 rete). Ecco le sue impressioni:
Si può dire che la squadra sia ormai succube dei continui cambiamenti del presidente Preziosi, che pure ha speso molto per il Genoa? Io penso di sì, come lo pensa la gente genoana. Ogni anno cediamo giocatori importanti, e anche squadre che potenzialmente possono fare bene vengono spaccate.
Alcuni tifosi stanno contestando il presidente da un bel pò: è ora che Preziosi si faccia realmente da parte? Io seguo molte partite dalla gradinata Nord, e posso dire che i tifosi sono veramente esausti di questa situazione. Preziosi ha investito molto, però ha fatto anche delle promesse che non sono state mantenute. La squadra fa fatica, anche se a sprazzi gioca bene, e la classifica si sta facendo drammatica. Il presidente non ha rispettato il progetto, i tifosi non ce la fanno più. Però c’è da dire una cosa.
Quale? Non so se i tifosi sarebbero veramente contenti se Preziosi se ne andasse, anche perché in questo momento non è facile trovare persone che subentrino e abbiano la tranquillità di mantenere la società. Preziosi non è l’unico presidente a gestire la società in modo caotico.
Tecnicamente quale le sembra il problema maggiore del Genoa in queste prime dodici giornate? Sempre la difesa, è un problema serio perché fanno troppa fatica. A parte Bovo e Moretti gli altri non hanno l’esperienza giusta per giocare nel Genoa.
In mezzo al campo sembra manchi un pò di qualità, Seymour e Tozser stanno facendo fatica a prendere le misure: che ne pensa? Mi sembra che Kucka sia l’unico che sta offrendo un rendimento accettabile, anche perché è un giocatore che non molla mai.
Delneri le sembra l’allenatore giusto per dare una svolta alla situazione? Sì e lo dico perché lo conosco, mi ha allenato ad Empoli (nella stagione 1998-1999, ndr). E’ un allenatore importante e bisogna credere in lui, anche perché cambiare ancora peggiorerebbe solo le cose. Molti allenatori sono passati dal Genoa cercando di compattare il gruppo e dargli un’identità di gioco, ma cambiando dopo un mese o due si riparte ogni volta da capo e diventa sempre più difficile.
Però domenica prossima c’è il derby: può essere l’occasione per girare la stagione? Anche perché si può affossare la Sampdoria… L’importante sarà vincere e basta, non importa come. Sicuramente potrebbe essere la partita della svolta perché potremmo superare la Samp e magari staccare la zona retrocessione.
Da quello che ha visto sin qui cosa ne pensa di Ciro Immobile, che col Napoli è tornato al gol?
Mi piace perché ha qualità, però secondo me si “sbatte” troppo e quando arriva sottoporta ha poca lucidità per questo. In attacco manca Borriello: con lui in campo il Genoa ha fatto sei punti. Speriamo che per il derby recuperi perché è importante, però a parte loro due l’attacco del Genoa è povero.
Infine l’amarcord. 20 maggio 2000, Sampdoria-Genoa, cross di Manetti dalla sinistra: cosa ricorda? Solo un gran colpo di testa, la palla che s’insaccava in rete sotto la Nord, e il cuore che mi esplose per tutto il popolo rossoblù che amo e che mi manca (Carparelli decise il derby, ndr). Mi piacerebbe un giorno tornare al Genoa a dare il mio contributo. So che posso far meglio di alcune persone che ci sono, anche per far capire ai ragazzi l’importanza di questa maglia.
Sarà allo stadio per il derby? Ci vado spesso, e vedo gente anche anziana che soffre per il Genoa, e questo mi fa molto male. Dal campo forse uno non se ne rende conto, però quando uno entra nel Genoa capisce che questa maglia bisogna sempre sudarsela. Domenica spero di esserci: nel pomeriggio gioco (con il Pietra Ligure, ndr), ma al 99% sarò in gradinata con la mia sciarpa e la mia fidanzata a tifare per il Grifone.
(Carlo Necchi)