Ha cominciato e terminato la carriera a Udine. “Basta allenare, non sopporto più i calciatori”, disse in un’intervista di qualche tempo fa. In mezzo ai due estremi friulani, Giovanni Galeone ci ha infilato quasi una dozzina di esperienze, dalla Cremonese al Pescara, passando per il Perugia e l’Ancona. Mai una grande piazza, se si eccettua Napoli: un breve e amaro intermezzo, nella stagione 1997-98, ma non era di certo la squadra e soprattutto la società attuale. Il 71enne allenatore di mille squadre è rimasto un punto di riferimento per tanti tecnici più giovani, anche se il suo allievo riconosciuto rimane soprattutto uno: Massimiliano Allegri, uno che in questo periodo non se la sta passando benissimo. “Ma si sapeva che il Milan avrebbe avuto difficoltà”, prova a difenderlo il suo antico maestro, ospite in esclusiva a IlSussidiario.net. “La società ha cambiato tanto, ha dato un’impronta nuova alla squadra, con l’addio di volti storici come Nesta o Gattuso”.
Dunque, i tifosi non possono aspettarsi nulla di più da questa squadra? Ma no, io sono convinto che presto farà meglio. Dei nuovi, credo che De Jong e soprattutto Bojan siano dei validi rinforzi, e se Allegri recupera il miglior Pato potrà sicuramente togliersi delle soddisfazioni.
Molti accusano Allegri di non avere le idee chiare, visti i continui cambi di modulo. Non la vedo così, io penso che abbia fatto un solo cambio importante, ovvero il passaggio alla difesa a tre, che ci può stare. Ritengo, comunque, che la migliore soluzione tattica sia quella col doppio mediano e i tre dietro alla prima punta. In questo modulo Bojan può fare grandi cose. Parliamo di un ragazzo che a 17 anni era titolare del Barcellona, non può aver dimenticato come si gioca a calcio. Mi aspetto molto da lui.
La Juventus, però, rimane la più forte di tutte. Non c’è dubbio. Era già forte, ha speso altri soldi ed è diventata ancora più forte. Merito anche di Conte e del lavoro che fa in allenamento. La squadra non ha risentito della sua assenza in panchina. Il gap con le altre mi pare ulteriormente aumentato.
Sabato ci sarà la grande sfida con l’Inter di Stramaccioni: le piace come allenatore? A dire il vero, il mio preferito tra i giovani rimane Montella, e non lo dico perchè adesso sta andando bene. Lo sponsorizzavo già lo scorso anno, quando ho avuto modo di apprezzarlo per il bel lavoro fatto a Catania. Direi che la sua Fiorentina gioca al momento il miglior calcio in Italia.
Non ci ha risposto su Stramaccioni… All’inizio non mi piaceva molto, adesso lo vedo migliorato. Quest’Inter non ha solo i campioni, ma anche un gioco, come si vede da alcuni movimenti che i giocatori fanno in campo.
Di movimenti ne sta facendo fare parecchi ai suoi pure Zeman, ma i risultati non si vedono. Ma Zeman è sempre stato questo, con lui hai delle grandi cose in attacco, ma in fase difensiva non è mai stato un mostro, diciamo (ride, ndr). Si è visto anche a Parma, la Roma non ha organizzazione in fase di non possesso, lascia delle praterie agli avversari.
Secondo lei, la società non ha commesso un nuovo, grosso azzardo, dopo il precedente di Luis Enrique? Tutto, ma non un’altra annata sperimentale volevano i tifosi…
E’ stata una scelta, tutto qua. Prendendo Zeman sai a cosa vai incontro, nel bene e nel male. E’ un peccato, comunque, perchè considero la Roma, tecnicamente parlando, come una delle migliori squadre del campionato. Per me, sempre da un punto di vista tecnico, è anche più forte del Napoli.
A proposito di Napoli, non crede che l’incertezza sul futuro di Mazzarri stia pesando sui giocatori? No, parliamo di una squadra che è stata costruita da Mazzarri, e che è fatta da tutta gente che ha scelto lui. Se si riferisce alla sconfitta di Bergamo, dico solo che s’è visto che tra giocare con e senza Cavani c’è una differenza enorme, e forse, visto il valore del giocatore, non può essere altrimenti. Per il resto la squadra ha giocato, ha creato tanto.
Ma il testardo Walter non sta sbagliando di nuovo strategia? Continua a selezionare gli obiettivi: lo scorso anno si preferì puntare sulla Champions, trascurando il campionato, quest’anno il contrario, snobbando palesemente l’Europa League… Al contrario, io credo che faccia bene a fare così, perchè il Napoli non aveva e non ha un organico adatto a reggere due competizioni. E anche per lo scudetto non è ancora pronto, per ora la Juve, come dicevo prima, rimane davanti a tutte.
(Alessandro Basile)