Il Catania batte la Sampdoria e si porta a quota 25 punti in classifica, tenendosi stretto l’ottavo posto e tenendo il passo delle squadre che puntano all’Europa (guadagnandone tre sulla Roma). Per la Sampdoria una brutta battuta d’arresto, la seconda consecutiva che rischia di sprofondare nuovamente Ferrara in una situazione difficile (le sette sconfitte consecutive restano indelebili e sono ovviamente la causa di questa classifica, che vede i blucerchiati a quota 17 punti). La partita è stata un lungo, lento e inesorabile dominio del Catania, e non deve ingannare il gol del vantaggio della Sampdoria, raggiunta a inizio ripresa: i blucerchiati hanno vivacchiato sul rigore di Maresca pensando che fosse sufficiente chiudersi dietro e amministrare (un solo calcio d’angolo, 6 tiri di cui due nello specchio della porta, il 39% di attacco alla porta, il 34% di pericolosità) ma sono stati presto svegliati da un Catania che ha opposto numeri da grande squadra. 54% di possesso palla, cinque corner, 599 palloni giocati (appena più della Sampdoria: quindi, meno circolazione sterile e subito azioni in verticale), 11 minuti di supremazia territoriale (contro 9), il 49% scarso di attacco alla porta e soprattutto il 67% di pericolosità offensiva, frutto di 17 conclusioni di cui 4 hanno trovato i pali difesi da Romero. Al di là dei tre gol, quindi, gli etnei hanno meritato i tre punti, anche perchè Giacomelli non ha visto un fallo piuttosto netto di Romero su Bergessio e, per quanto Ferrara si sia lamentato nel dopo partita, non sembra che la partita sia stata decisa da episodi controversi (anzi, il rigore concesso a Icardi sembra dubbio). Numeri individuali: altra grande partita di Pablo Alvarez che recupera 27 palloni (meglio di Rossini con 26 e di Bellusci-Legrottaglie, 24 a testa), Lodi si stacca da tutti gli altri per passaggi completati (sono addirittura 70, il secondo nella graduatoria è il doriano Tissone che ne ha chiusi 49), Bergessio ha confermato di essere in un periodo di forma strepitoso: per lui cinque tiri verso la porta di Romero, un gol e due assist, oltre al solito gigantesco movimento lungo tutto il fronte d’attacco. Poco per la Sampdoria, che ha problemi davanti: Icardi ci ha provato in tre occasioni, l’assenza di Maxi Lopez si fa sentire.
grande azione di Icardi che semina il panico ed entra in area saltando tre uomini, alla fine lo stende Legrottaglie mentre sta cercando di rientrare verso la porta. Rigore e giallo per Legrottaglie: Maresca dal dischetto spiazza agevolmente Andujar, poi è costretto a uscire per infortunio: sostituzione che pesa. lancio in verticale che trova Bergessio appostato al limite dell’area. L’attaccante fa sponda di testa per Paglialunga che arriva in corsa alla destra del suo connazionale, tiro di prima intenzione favorito anche dall’uscita lenta dei centrali della Sampdoria; il destro incoccia sul palo e si infila imparabilmente alla sinistra di Romero. Primo gol in Italia per Paglialunga. Marchese serve Castro e si butta nello spazio a sinistra, il pallone di ritorno dell’argentino è profondo ma l’esterno mancino ha praterie davanti a sè e riesce e mettere in mezzo dalla linea di fondo. Bergessio è solo a centro area e mette in porta senza problemi, completando la rimonta del Catania. ancora uno strepitoso Bergessio, che viene lacniato sulla sinistra, protegge palla spalle alla porta e poi serve dentro il taglio di Castro che sbuca alle spalle di Rossini, si porta avanti la palla con la suola e poi beffa Romero con un piatto da posizione ravvicinata.
A CalcioNews24, al termine della conferenza stampa, Rolando Maran ha voluto sgombrare il campo dalle polemiche con Ferrara: “Ha frainteso un mio sfogo nel primo tempo, alla fine ho cercato di dargli la mano ma lui l’aveva presa male. Ci siamo comunque chiariti dopo. Le sue dichiarazioni? Non ci entro, vengo da interviste in cui non si è parlato della prestazione di cuore del Catania. Sottolineo questo, arriviamo da quattro partite in due settimane e la mia squadra ha tirato fuori le risorse fisiche e tutto quello che ha per la vittoria: per me è motivo di orgoglio. Tutti hanno fatto il loro dovere”. Poi sull’aggressione verbale all’arbitro, denunciata da Ferrara: “Non ho visto nulla, nel tunnel alcuni giocatori si sono scambiati la maglia e l’arbitro è andato direttamente nella sua stanza”. Ed ecco le dichiarazioni di Ciro Ferrara a Sky Sport, quelle che hanno fatto discutere: “Maran non è un uomo: nel primo tempo mi ha mandato a quel paese. Voleva stringermi la mano a fine partita, non mi è andata giù. Episodi? Non entro nel merito, non li devo giudicare io, vediamo se vorrà dire qualcosa la società”. Duro sfogo dell’allenatore, che contemporaneamente difende i suoi: “Non rimprovero nulla ai ragazzi, siamo passati in vantaggio e potevamo chiuderla con tre palle gol nitide. La cosa che mi dispiace maggiormente è la ripresa, devo dire che certe cose non mi sono piaciute. Cosa? Una pressione pazzesca verso l’arbitro, ho visto cose incredibili. La sconfitta è immeritata”.