Si chiude il 2012 e la sostanza non cambia. La Juventus ha le mani sul campionato, a meno di improbabili defaillances. Anche in in turno in cui fatica molto più più del previsto per venire a capo del Cagliari, la squadra di Conte aggiunge un altro punticino tra sé e chi insegue: da +7 a +8. Una dimostrazione di forza che poggia le sue basi sulla continuità, come dimostrano i 94 punti conquistati nell’anno solare, uno in più della Juventus guidata da Capello nel 2005. E tutti ricordano che squadra fosse, per qualità e cursus honorum di ogni singolo giocatore. La differenza, rispetto ad allora, la fa la dedizione, sopperendo a eventuali mancanze tecniche con la fedeltà al progetto tattico imposto dall’allenatore. Dedizione unita al carattere, quello che ti permette di attaccare e colpire un avversario appena offre un minimo varco nelle sue difese. Un cammino ancora più esaltante se si pensa che la Juventus, rispetto a quella della passata stagione, ha già incassato due sconfitte. Una forza propria unita a alla debolezza altrui: le inseguitrici cambiano ogni domenica per incapacità strutturale di dare continuità alle proprie prestazioni. C’era l’Inter, alle spalle della Juventus. E’ bastato un Genoa in palla e arrembante per metterla in difficoltà. Adesso tocca alla Lazio, che viaggia su ritmi eccellenti (è imbattuta da otto partite). La squadra di Petkovic è estremamente concreta e tosta, un calendario ora semplice le potrebbe permettere di tenere un minino di pressione sulla capolista. Bene anche la Fiorentina, con il ritorno da protagonista di Jovetic e la terza vittoria consecutiva. Riparte il Napoli, dopo una settimana complicata per il meno due in classifica e per la squalifica di sei mesi inflitta a Cannavaro causa vicenda scommesse. Si risveglia fragorosamente la Roma, cade altrettanto fragorosamente il Milan: in casa rossonera dovrebbero pensare a puntellare la difesa al mercato di gennaio piuttosto che inseguire soluzioni alternative in attacco. E’ bastato affrontare una squadra tonica e messa bene in campo per rimediare una figuraccia come a inizio campionato.